Sorbillo dopo la bomba in pizzeria: «Demoralizzato ma non lascio Napoli. E domani pizza della legalità in regalo a tutti»

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di Mario Fabbroni
«E’ un attacco alla legalità, alla rinascita di Napoli». Gino Sorbillo, 45 anni, è ancora scosso: come se sentisse dentro di se il fragore di quella bomba che ieri notte ha squassato l’ingresso della sede storica di una delle pizzerie più famose al mondo. Quella pizzeria dove ad ogni ora del giorno e della notte, in via Tribunali 32, nel cuore dei Decumani di Napoli, stazionano centinaia di turisti a ritmo continuo.

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«Inutile negarlo, sono il simbolo di una città che vuole rialzare la testa e combattere ogni forma di illegalità e di soffocamento economico - dice il giovane imprenditore che vanta oramai un impero basato sull’arte della pizza di qualità, con botteghe a Milano, New York e prossimamente anche a Roma -. Già cinque anni fa ci fu un incendio che devastò tutto il nostro locale nel centro storico di Napoli, stavolta ha rischiato di lasciarci la pelle anche un vigilante che io tengo in pizzeria di notte. Uno dei tanti giovani cui offro lavoro». 

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La reazione della città è stata immediata: domani, giornata mondiale della pizza, circa 50 pizzaioli in rappresentanza delle due associazioni ufficiali napoletane saranno davanti alla pizzeria Sorbillo per donare pizze della legalità a tutti i passanti. E sabato il questore di Napoli, Antonio De Iesu, farà una passeggiata per i vicoli del centro storico sotto braccio con Gino Sorbillo
 
 


«Se ora ho paura? Chi non ne ha, ma sono soprattutto demoralizzato. Non tanto da farmi andare via da Napoli, perché qui piu di altri posti è bello lavorare per il sociale e per lo sviluppo. Ma - da ex carabiniere, perché sono stato nell’Arma - dico che non possono esserci conduzioni favorevoli per sconfiggere la malavita e il pizzo se lo Stato non fa la sua parte e garantisce gli imprenditori liberi e onesti. Chi ha messo la bomba è stato ripreso anche dalle telecamere, solo che ci vogliono telecamere di sicurezza e sorveglianza anche nei vicoli. Non possono esserci strade di serie A e di serie B. Ecco, dalla mia Napoli ora non mi aspetto altre bombe ma un grande scatto verso la civile convivenza».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Gennaio 2019, 18:02
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