Yara, la Cassazione accoglie il ricorso di Bossetti sull'esame dei reperti

Video

di Giammarco Oberto

A breve saranno dieci anni. Dieci anni da quel 26 febbraio 2011, il giorno in cui un ragazzo si inoltrò in un campo a Chignolo d'Isola per provare un aeromodellino e per puro caso inciampò in quei miseri resti che da tre mesi - da quella sera del 26 novembre 2020 in cui Yara non rientrò a casa dalla palestra - tutti cercavano. E dopo 10 anni la storia della ragazza di Brembate di Sopra che non diventerà mai grande non è ancora chiusa: il caso Gambirasio potrebbe essere riaperto, su pressione della difesa del celeberrimo Ignoto 1, Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva all'ergastolo per l'assassinio della ragazzina di 13 anni. L'uomo che dal carcere di Bollate, dove sverna dal 2014, ripete: «Sono innocente».

 


La Cassazione ha accolto il ricorso con il quale la difesa di Bossetti ha chiesto di poter accedere ai 54 campioni di Dna che hanno inchiodato il muratore. Gli ermellini hanno annullato l'ordinanza con la quale la scorsa primavera la Corte di Assise di Bergamo aveva negato l'accesso ai reperti biologici. Ora si torna a Bergamo: altri giudici dovranno nuovamente pronunciarsi sulla possibilità che la difesa possa visionare i campioni di Dna e gli abiti della bambina. I legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, vogliono accedere ai reperti alla ricerca di nuovi elementi per chiedere la revisione del processo. Solo dopo il deposito delle motivazioni da parte della Cassazione, la Corte d'assise di Bergamo potrà esaminare di nuovo l'istanza dei difensori.
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Gennaio 2021, 08:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA