Gerta, uccisa da un tumore a 18 anni. «Fino all'ultimo ha studiato, voleva prendere il diploma»

Gerta, uccisa da un tumore a 18 anni. «Fino all'ultimo ha studiato, voleva prendere il diploma»

Aveva solo 18 anni, un tumore le ha tolto la vita. Gerta Allushi è morta all'ospedale Burlo Garofolo di Trieste, lascia la mamma Alma, il papà Arben e la sorella Ana, che le sono stati vicino fino agli ultimi momenti. Di origini albanesi, ma nata e cresciuta in Italia, Gerta viveva a Tauriano con la sua famiglia: fino all'ultimo aveva inseguito il suo sogno di diplomarsi, ma non ce l'ha fatta.

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Gerta morta di tumore a 18 anni

Come racconta Il Gazzettino, la giovane - malata dal 2018 - due anni fa aveva partecipato al progetto di scrittura di canzoni del cantautore e musicoterapeuta Marco Anzovino, un laboratorio realizzato insieme agli altri pazienti dell'Area Giovani CRO. "Sei con me" il titolo della canzone, cantata dagli stessi ragazzi e da Gerta, tra le voci soliste. «In qualunque posto tu sia Gerta, continua a cavalcare libera e soprattutto felice come eri stata quel giorno che per qualche ora hai fatto l'amazzone», la ricorda l'Area Giovani del Cro.

Le sue ultime parole


Cara Olivia,
una cosa che mi è stata rimproverata spesso dalla mia famiglia e dai miei cari, ma per cui vengo allo stesso tempo elogiata, è il fatto di aver continuato a studiare e a fare ciò che ho sempre fatto, in ogni momento della malattia, anche in quelli più difficili. Ho sempre pensato che fosse l’unica scelta che avevo, d’altronde mi dicevo ‘sono un’adolescente, cos’altro posso fare’ … Non volevo in nessun modo sentirmi diversa, o anche solo essere vista come la ragazza malata, seppure lo fossi.
Ora che ci ripenso potevo benissimo lasciare tutto in pausa, anche perché di cose da pensare e da subire ne avevo abbastanza. Però, che senso avrebbe avuto? Mi sarei solamente chiusa in me stessa e lasciato che la malattia avesse la meglio su di me, mi comandasse e mi imprigionasse. E allora ho continuato a fare la mia vita di sempre, a studiare, a vedermi con i miei amici, ad accettare tutte le proposte di attività che mi venivano offerte, sebbene con alcune limitazioni.
Se così non avessi fatto, mi sarei privata di tanti momenti, conoscenze ed esperienze che hanno cambiato me come persona e la mia visione delle cose.
Per cui penso che una scelta che ho fatto, che mi ha permesso di essere libera è stata proprio decidere di vivere la vita che avrei vissuto se non mi fossi ammalata e di impedire alla malattia di impormi la sua. È stato leggendo la tua storia che mi sono resa conto che anche la mia era stata una scelta. Mi sono rivista in te nel momento in cui sei rimasta chiusa in casa dopo l’accaduto e, malgrado ciò, hai deciso di riprendere gli studi.
Non posso dire che sia stato sempre tutto semplice, anzi a volte mi sono sforzata più del dovuto, ma, ripensandoci, ne è valsa la pena.
Ho deciso di essere libera, di esistere e di vivere a prescindere dalla malattia
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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Gennaio 2023, 16:27
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