La Russia perde un altro generale. Ed è l'ottavo dall'inizio della guerra, anche se i numeri mai come in questo contesto sono difficilmente confermabili. Si tratta di Vladimir Frolov, vice comandante dell'ottava armata del distretto meridionale, ucciso nei combattimenti in Ucraina. Lo riferisce l'ufficio stampa del governatore di San Pietroburgo Alexander Beglov, spiegando che Frolov è stato sepolto ieri in città. Le circostanze della sua morte non sono state chiarite.
La giornata
Intanto è scaduto alle 5 ora italiana l'ultimatum delle forze russe agli ultimi difensori di Mariupol, asserragliati in un'acciaieria. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky definisci «disumana» la situazione nella città portuale assediata. «Data la situazione disperata che si è venuta a creare nello stabilimento metallurgico Azovstal, e guidate da principi umanitari, le forze armate russe offrono ai militanti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari stranieri di fermare le ostilità e deporre le armi. In cambio sarà loro risparmiata la vita», ha dichiarato in un comunicato il generale Mikhail Mizintsev che comanda l'assedio di Mariupol. «La situazione in città rimane la più grave possibile.
Le sirene d'allarme antiaeree hanno risuonato anche stamattina in Ucraina, in quasi tutte le regioni. Il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha affermato che finora il 71% della città ha subito danni per i bombardamenti russi, con oltre 1.000 edifici colpiti di cui 115 completamente distrutti. E resta la paura armi nucleari e chimiche. «I russi potrebbero essere disposti a usare armi nucleari tattiche» pur di vincere questa guerra, secondo Nina Krusciova, pronipote dell'ex leader sovietico Nikita Krusciov. Resti di armi chimiche sarebbero stati trovati nel villaggio di Bilka, secondo le autorità della città ucraina settentrionale di Trostianets.
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Aprile 2022, 11:30
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