Gabbiano preso a calci dai turisti a Venezia, la denuncia: «È morto, violenza gratuita»

Un gabbiano è stato ucciso a calci da un gruppo di turisti italiani: l'animale era stato soccorso e operato d'urgenza, ma non ce l'ha fatta

Gabbiano preso a calci dai turisti a Venezia, la denuncia: «È morto, violenza gratuita»

di Niccolò Dainelli

La storia del gabbiano preso a calci da alcuni turisti indigna Venezia. L'accaduto risale allo scorso 18 gennaio quando l'animale, attirato dal cibo, si era posato sulla riva lungo la fondamenta degli Ormesini ed è stato preso di mira dai turisti che lo hanno preso a calci fino a procurargli la frattura di un'ala, un'emorragia cerebrale e la frattura del bacino. A soccorrere per prima il gabbiano, una signora che ha assistito alla scena. La donna lo ha portato da Yoska Giora, animalista che spesso si prende cura di esemplari di ogni specie in difficoltà facendo da tramite con la clinica veterinaria. 

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Morto due giorni dopo

 

Il gabbiano è stato operato d'urgenza nella clinica veterinaria, ma per lui non c'è stato nulla da fare. «Un'ala fratturata, un'emorragia cerebrale e frattura del bacino. Siete davvero persone squisite - ha scritto l'animalista sui social -. Ho imparato che il termine "animale" ha una connotazione ben più alta di quella di "genere umano", che racchiude la gratuità nel dispensare sofferenza», conclude su Facebook.

Dopo la tentata operazione e giorni di farmaci, il gabbiano è purtroppo deceduto. «La signora che ci ha chiamato per soccorrerlo ci ha riferito che chi lo ha picchiato gli ha persino tenuto l'ala sotto il piede per poi calpestarlo. È stato picchiato a sangue, è solo un gesto crudele e indecente».

Non è la prima volta

La morte dell'animale, però, non è un episodio singolo. Per Yoska Giora, infatti, non è la prima volta che deve occuparsi di animali feriti dalla brutalità dell'uomo. «Spesso - ha raccontato al Corriere della Sera - anche rapaci di pregio come poiane, falchi pellegrini e gheppi. Un po' di tempo fa abbiamo aiutato un cigno al quale avevano sparato. Confondere un cigno con una specie cacciabile…ci vuole fantasia». Il tutto è stato documentato e poi riferito alla polizia locale, ma il responsabile non è stato identificato e, dunque, è riuscito a farla franca. «In quel caso, come in questo, ci restano purtroppo la rabbia e il senso di impotenza che sfogheremo attraverso denunce contro ignoti».


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Marzo 2023, 02:14
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