Furbetti del bonus Inps, il Garante: «La privacy non è d'ostacolo alla pubblicazione dei nomi dei beneficiari»
«In relazione alla vicenda del bonus Covid, il Garante per la protezione dei dati personali - si legge in una nota diffusa dall'Autorità - precisa che, sulla base della normativa vigente, la privacy non è d'ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell'interessato (art. 26, comma 4, d.lgs. 33 del 2013)».
«Ciò vale, a maggior ragione, rispetto a coloro per i quali, a causa della funzione pubblica svolta, le aspettative di riservatezza si affievoliscono - spiega il Garante - anche per effetto dei più incisivi obblighi di pubblicità della condizione patrimoniale cui sono soggetti (cfr., ad es., artt. 9 L. 441/1982 e 5 d.l. 149/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 13 del 2014)».
Il Garante contestualmente comunica che «sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall'Inps rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Agosto 2020, 15:52
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