"Il nero senza biglietto sul Frecciarossa non è il problema dell'Italia", la lettera di un Pm spiega il perché

"Il nero senza biglietto sul Frecciarossa non è il problema dell'Italia", la lettera di un Pm spiega il perché

di Simone Pierini
"Ho appena letto il post di Luca Caruso. Ciò che davvero mi fa ribollire il sangue è che venga impropriamente chiamata in causa, come grande assente e responsabile di tutti i mali, la certezza della pena". Inizia così la lettera di un pubblico ministero della procura di Pescara inviata a Rolling Stone che commenta la foto e il post pubblicato da Luca Caruso riguardante un "africano" che secondo lui era su un Frecciarossa con un biglietto del Regionale.  



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La verità è stata svelata, il ragazzo di colore non aveva un biglietto ma sbagliato ma aveva solamente confuso il posto dove sedere e, non conoscendo bene l'italiano, si era intrattenuto con il controllore che gentilmente gli aveva spiegato dove doveva sedersi. 

"Da Pubblico Ministero - prosegue la lettere - sono il primo a testimoniare che c’è un problema di certezza della pena. Se la pena fosse certa non ci troveremmo i pregiudicati in Parlamento, quel Parlamento che cambia le leggi, sempre pro reo, in modo tale da mandarti all’aria il lavoro di anni (basta pensare all’intervento normativo della Legge Severino sul delitto di concussione…..). La certezza della pena non c’è, perché siccome le carceri sono piene e non possiamo costruirne altre, il legislatore non fa altro che intervenire per ridurre il numero delle persone che, in fase cautelare o in via definitiva, possono entrarci".



"Però la non certezza della pena - insiste il pm -  è anche il motivo per cui ci ritroviamo fior di imprenditori che, denunciati per bancarotta (delitto terribile perché i danneggiati sono altri imprenditori, se non gli stessi dipendenti, i quali non vedranno mai i soldi che si sono guadagnati) o per omesso versamento IVA (quindi non contribuiscono alla gestione della cosa pubblica come dovrebbero, con evidente danno economico per tutta la società), continuano a fare la bella vita, come se non avessero alcun debito con lo Stato e i cittadini. Anche perché, diciamolo chiaramente, che il nero non paghi il biglietto del treno ci rompe assai, ma l’imprenditore che non paga le tasse…..eh, quello è un figo!".

"Ecco, - conclude con una provocazione - allora, domani posterò su Facebook le foto di tutti gli indagati della mia Procura per bancarotta o omesso versamento Iva mentre stanno al ristorante, in vacanza o in giro sulle loro favolose auto (tutte foto facilmente reperibili su Facebook) scrivendo “in Italia quello che manca è la certezza della pena”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 11:01
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