Fratellini di 14 e 18 anni annegati nel fiume: il più grande si è tuffato per salvare il più piccolo

Il dramma del papà dei ragazzi, accorso sul posto insieme ad amici e connazionali. Intere comunità in lutto per la tragedia

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di Enrico Chillè

Emergono dettagli ancora più drammatici dietro la tragedia dei due fratelli di 14 e 18 anni annegati nel fiume Piave, sotto gli occhi di altri due fratelli e di un amico. Proprio quest'ultimo, con le poche parole che riesce a trovare, spiega: «Fallou stava annegando, Bassirou si è buttato in acqua per salvarlo. Ma la corrente li ha portati via».

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Fallou e Bassorou, la tragedia nel Piave

I due fratelli, di origine senegalese, sono morti ieri nel tratto del Piave a Fagarè della Battaglia, nel territorio comunale di San Biagio di Callalta (Treviso). Come scrive Maria Elena Pattaro per Il Gazzettino, Fallou e Bassorou Bop Sarigne, 14 e 18 anni, avevano organizzato un pomeriggio da passare in compagnia degli altri due fratelli e di un amico: chiacchiere, risate e un bagno rinfrescante per contrastare il caldo insopportabile di questi giorni. Un bagno che però si è rivelato fatale: dopo aver lasciato le loro bici a riva, i ragazzi si sono tuffati in un canale secondario del Piave, dove ci sarebbe una pozza profonda da cui i due fratelli non sono riusciti a risalire. All'appuntamento doveva esserci anche un sesto amico, Karim, di origini marocchine. Che oggi racconta: «Non sono andato perché devo studiare per la maturità, ma andavamo spesso a fare il bagno nel Piave. E facciamo sempre attenzione, perché sappiamo che quel punto può essere pericoloso».

Fallou e Bassorou, il dramma del papà accorso sul posto

Ad allertare i soccorsi sono stati i tre ragazzi rimasti a riva, che non vedevano più riemergere Fallou e Bassorou. Immediate le ricerche, con diversi uomini e mezzi: vigili del fuoco, carabinieri, elisoccorso e sommozzatori.

Tutto inutile, perché circa un'ora dopo sono riemersi i corpi dei due fratelli, a un chilometro di distanza dal punto in cui si erano tuffati. Sul posto arriva anche il papà dei due ragazzi, accompagnato e sorretto da amici e connazionali: si lascia andare a un pianto disperato e straziante, poi prende a testate una staccionata lungo il sentiero che porta al fiume. I carabinieri e gli amici lo confortano e lo tranquillizzano, mentre sul posto accorrono anche altri genitori. «Sono qui perché temevo fossero annegati i miei ragazzi, vivo qui da 22 anni e non avevo mai visto questo posto. Non capisco perché vengano qui, è pericoloso. Questo fa malissimo alla nostra comunità», racconta un papà, anche lui di nazionalità senegalese. Devastata anche un'altra donna: «Mio figlio era con loro, sono amica della loro mamma e li conoscevo bene. È terribile».

Fallou e Bassorou, intere comunità in lutto

In lutto anche le società sportive in cui militavano i due fratelli. Bassorou era tesserato per l'Atletica San Biagio e il presidente Silvano Tomasi è devastato: «Non riesco a darmi pace, Bassorou era un ragazzo educatissimo e si era inserito subito in gruppo, nonostante qualche problema con l'italiano. Gli piaceva molto l'atletica, era un velocista, correva i 100 e i 200 metri. Sono senza parole». Fallou, invece, giocava nei giovanissimi del Calcio La Ronca e la società gli ha dedicato un post su Facebook: «Siamo davvero rattristati. Non troviamo le parole, siamo increduli nel leggere che un nostro ragazzo, Fallou di 14 anni, sia venuto a mancare ieri. Addio caro Bop, mancherai tantissimo. La tua semplicità e dolcezza resterà impressa nel mio cuore. Un arrivederci grande campione!».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2022, 09:45
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