La Francia nega all'Italia l'estradizione dei terroristi rossi: Pietrostefani e altri nove, tutti impuniti

La Corte di Parigi affonda l'accordo politico. Cartabia: «Pagina dolorosa»

La Francia nega all'Italia l'estradizione dei terroristi rossi: Pietrostefani e altri nove, tutti impuniti

di Enrico Chillè

Il déjà-vu dell'impunità. Ancora una volta, la Francia nega all'Italia l'estradizione di terroristi rossi. Si tratta di Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Maurizio Di Marzio ed Enzo Calvitti (ex Br), Raffaele Ventura (ex Autonomia Operaia), Luigi Bergamini (ex Proletari armati) e Narciso Manenti (ex Nuclei armati contropotere territoriale). Il nome eccellente è però quello di Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori di Lotta Continua e condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi.


La grande attesa per la decisione della Corte d'Appello di Parigi, ieri, si è trasformata in delusione per l'ennesima estradizione negata dalla Francia. Anche perché lo scorso anno il ministro transalpino Eric Dupond-Moretti aveva rimosso un blocco politico che durava da diversi decenni. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha commentato così: «Aspetto di conoscere le motivazioni della sentenza che nega indistintamente tutte le estradizioni. Le vittime e il Paese attendevano da tempo una sentenza su una pagina drammatica e ancora dolorosa della storia d'Italia».

Francesca Nanni, pg di Milano, ha spiegato comunque di valutare la possibilità, nell'ordinamento francese, di un ricorso, specialmente per i casi di Pietrostefani e Tornaghi.


Intanto, a livello politico, si sono scatenate varie proteste. Nelle aule del Parlamento come davanti alla sede della Corte di Parigi. La migliore risposta, però, arriva dal figlio di Calabresi, Mario. «Oggi forse gli ex terroristi festeggeranno per averla scampata per sempre, ma auguro loro di sentire il bisogno di fare i conti con le loro responsabilità e il coraggio di contribuire alla verità - ha spiegato il giornalista - la sentenza ha il sapore amaro del sistema francese, che per decenni ha garantito l'impunità a chi ha tolto la vita ad altre persone. Sono convinto che oggi mettere in carcere dopo mezzo secolo Pietrostefani, persona anziana e malata, non abbia più molto senso. Ma resta l'amarezza per il rifiuto in blocco dell'estradizione, senza tenere conto del percorso e delle condizioni di salute».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Giugno 2022, 08:55
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