Fortunata Fortugno, uccisa in auto con l'amante: ma l'obiettivo della 'ndrangheta era lui
di Serafina Morelli
L’inchiesta “De Bello Gallico”, della Direzione Distrettuale Antimafia e della Polizia di Reggio Calabria, ha portato al fermo di quattro persone con le accuse di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati, associazione mafiosa, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco clandestine, danneggiamento aggravato mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, furto e detenzione illegale di segni distintivi e oggetti in uso ai Corpi di Polizia, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
C’è voluto un faticoso lavoro di estrapolazione, studio e analisi delle immagini di una settantina di impianti di videosorveglianza pubblica e privata, prima che gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria arrivassero ad individuare la macchina che il killer aveva utilizzato per raggiungere il luogo in cui si erano appartati i due amanti. Centinaia di ore di filmati passati sotto lente hanno permesso agli investigatori della Polizia di Stato di ricostruire le fasi dell’appuntamento delle vittime, del sopralluogo, del delitto e della fuga del killer, nonché della corsa verso l’ospedale del ferito a bordo della macchina, con la donna colpita a morte.
Nelle immagini è stata individuata l'Audi A3 Sportback utilizzata dal sicario e utilizzata esclusivamente da Paolo Chindemi. Le intercettazioni ambientali disposte dalla Dda di Reggio Calabria hanno consentito poi di raccogliere ulteriori elementi a carico dell’esecutore materiale dell’efferato delitto. Ma il killer ha sbagliato mira, ha ucciso la donna e ferito il vero obiettivo dell'agguato, Demetrio Lo Giudice, ritenuto vicino agli ambienti della cosca Tegano che opera nella zona nord della città di Reggio Calabria. E forse la vendetta potrebbe essere il movente del delitto e la voglia di affermare a Gallico la leadership criminale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Luglio 2018, 10:34
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