Giallo a Foligno: bimba di tre anni annega in una piscina abbandonata. Gli echi del mostro che colpì in quei luoghi

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di Stefania Cigarini
L’epilogo più tragico del mondo. Una bambina di tre anni è stata trovata morta ieri pomeriggio - in frazione di Capodacqua di Foligno, una zona montagnosa e remota del perugino - in una piscina non lontano dalla sua abitazione. L’ipotesi più accreditata dopo una ricerca durata ore e condotta da carabinieri, polizia, vigili del fuoco, cani molecolari, volontari, è che la bimba si sia allontanata autonomamente da casa propria, in località Poggiarello, nel primo pomeriggio, seguendo o giocando con i tre amati cani di famiglia, tra i quali due labrador. 

La mamma ha dato l’allarme un’ora dopo averla persa di vista. È stata ritrovata quasi due ore più tardi, alle 16,45, individuata da un elicottero dei vigili del fuoco nell’acqua sporca della vasca, a pancia sotto, con indosso gli abiti che indossava al momento della scomparsa. I soccorritori hanno provato a rianimarla, ma senza risultato. Come abbia raggiunto quell’abitazione abbandonata (un ex agriturismo), con piscina in disuso, che dista un chilometro e mezzo in linea d’aria da casa dei genitori è oggetto di indagine.
 
 


Da ricostruire, in queste ore di dolore, è la dinamica dei fatti: dalle testimonianze dei genitori a come la bimba sia arrivata lì; nessuno l’avrebbe vista percorrere il sentiero e le telecamere di sorveglianza sono scarse in quella zona appartata. Le testimonianze a caldo degli intervenuti si sovrappongono, non si capisce se la bimba sia scivolata accidentalmente in acqua, pare certo che due dei tre cani fossero vicino a lei nel momento del ritrovamento e che invece uno sia ritornato da solo a casa. Né vi sono evidenze che i quadrupedi abbiano tentato di salvarla. 

La Procura di Spoleto - con il magistrato Elisa Iacone - ha aperto una inchiesta in attesa del referto autoptico che verrà redatto all’Istituto di Medicina legale del capoluogo umbro nei prossimi giorni. Le indagini, coordinate - come i soccorsi - dal comandante dei carabinieri della compagnia di Foligno Alessandro Pericoli Ridolfini, puntano all’incidente, ma battono tutte le piste possibili. 

La morte della piccola ha riportato brutalmente alla mente popolare la vicenda del mostro di Foligno, l’arresto - 27 anni fa - di Luigi Chiatti autore delle uccisioni di Simone Allegretti, 4 anni, ucciso il 6 ottobre del 1992 e di Lorenzo Paolucci, 13 anni, ucciso il 7 agosto del 1993 a Casale, un’altra piccola frazione sulla montagna folignate. Chiatti condannato per il duplice omicidio e giudicato semi infermo di mente ha finito di scontare la sua pena nel 2015 ed è ora ospite di una struttura sanitaria di sicurezza.


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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Maggio 2020, 08:45
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