Flaminia e l'orso che russa a letto

Flaminia e l'orso che russa a letto

di Nancy Brili
Alle quattro di mattina Flaminia viene svegliata dal fragore dello sportello dell'auto del compagno. Seguono sbattimenti di porte, in rapida successione: del palazzo, dell'ascensore, di casa, del bagno. Scroscio d'acqua violento, come se contemporaneamente avesse aperto il trittico lavandino-doccia-bidet . Rumori ventosi vengono prodotti dal di lui corpaccione, poi di nuovo la porta. Si introduce nel talamo con la grazia di un orso bruno che si gratta le terga e, tempo tre secondi, inizia a russare che manco una motozappa.

Flaminia è seccata. Già non regge che lui faccia le ore piccole, che a quarantott'anni le sembra pure fuori tempo massimo, ma perché debba frantumarle i timpani, non lo capisce proprio. Avevano ormai un tacito armistizio in cui, dopo tanti anni, vuoi il calo dell'ormone, vuoi la consuetudine appallata, se ne stavano tranquilli per i fatti propri. Così non le va più bene. Cara Flaminia, credo che tanta iattura abbia un complice: tu. Ordunque, se non riesci a sopportare oltre, matura la decisione di cambiare. Te stessa, dico. Lui è com'è. Molla l'osso su cui ti accanisci come tante femmine tentando di trasformarlo in pasto appetitoso, e vedrai che colpo d'ala, che effetto, che impennata! Prova e poi dimmi. Auguri.
(brillisevuoi@leggo.it)
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Settembre 2020, 14:31
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