Figlio di due donne iscritto all'anagrafe a Savona, il sindaco: «Sfido il divieto, il governo è lontano dalla realtà»

Il bambino nato nei giorni scorsi a Savona e concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne

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di Redazione web

Ha due mamme ed è così che è stato iscritto all'anagrafe: figlio di due donne. Il sindaco di Savona, Marco Russo, è andato contro il divieto stabilito dal governo e regolarizzato il bambino nato nei giorni scorsi a Savona e concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne. È il primo caso in Liguria dopo lo stop alle trascrizioni stabilito dal governo. Russo ha spiegato in una lettera la sua scelta al prefetto e alla procura. Ha firmato l'atto personalmente senza coinvolgere i funzionari. «Sfido il divieto, il governo è lontano dalla realtà», ha detto. La storia è raccontata dal Secolo XIX.

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La sfida al divieto del governo

Il piccolo è nato all'ospedale San Paolo di Savona il 18 marzo e la registrazione della nascita da parte del primo cittadino è avvenuta il 28. Una forzatura dopo il blocco alle registrazioni di figli nati da coppie omogenitoriali. Avrà ufficialmente due mamme: tecnicamente è registrato come figlio di una mamma biologica e di una mamma intenzionale. Nell'atto di dichiarazione di nascita del minore si legge «con contestuale riconoscimento di filiazione da parte di coppia omogenitoriale». Le due donne, Roberta e Giulia, 36 e 32 anni, sono sposate da anni. In Liguria Marco Russo è l'unico sindaco di un capoluogo alla guida di una compagine di centrosinistra.

La lettera

«Il Sindaco si trova in frontiera, direttamente a contatto con le persone, i loro bisogni, le loro domande, le loro speranze, le loro paure. Il nostro agire è stretto tra i volti dei cittadini e i vincoli e le lacune delle norme vigenti e dalle possibilità, spesso limitate, di cui le nostre amministrazioni dispongono: vale per la casa, il lavoro, le povertà, la disabilità. Vale anche per i diritti civili». Con queste parole il sindaco di Savona Marco Russo ha spiegato in una lettera al prefetto Enrico Gullotti e al procuratore capo Ubaldo Pelosi le ragioni che lo hanno spinto a registrare all'anagrafe il figlio di due mamme. «Mi trovo di fronte a due donne, unite civilmente.

Il nostro ordinamento riconosce le unioni civili quale 'specifica formazione socialè. Il loro è un progetto comune, da tempo riconosciuto socialmente e praticato nella realtà e da qualche anno riconosciuto anche dalla legge: da esso nascono diritti e doveri di ciascuna nei confronti dell'altra. Come Ufficiale di Stato civile, devo applicare la legge. Si tratta quindi di verificare se nel nostro ordinamento vi siano gli spazi per dare una risposta alla domanda che mi è stata rivolta, in modo adeguato ai tempi e conforme ai principi ispiratori del nostro sistema giuridico. Se il bambino fosse nato all'estero, nulla osterebbe alla trascrizione dell'atto di nascita formato all'estero, come figlio di due donne. In questo contesto viene affermato il principio di tutela del diritto del minore, alla bigenitorialità e alla vita famigliare e a non essere discriminato in ragione della modalità con cui si è proceduto al suo concepimento. La Corte di Cassazione si è espressa più volte in senso contrario alla registrazione della genitorialità di due donne. Invece, la giurisprudenza di merito ha ritenuto di riconoscere la possibilità di registrare la nascita» Russo conclude: «Sento il dovere di tutelare un minore e di dare risposta a due donne che hanno un progetto di vita insieme», e perché «di fronte alla persistente inerzia del legislatore come sindaco sento il dovere di dare la risposta alle due cittadine che si sono rivolte, con speranza, al nostro Comune. Questo atto vuole far giungere al Legislatore una voce dal basso del Paese reale».

Le reazioni

Per Gianni Berrino di Fratelli d'Italia, senatore ed ex assessore regionale, «la scelta di Russo è evidentemente una mossa di carattere politico, che si inserisce nella scia di iniziative analoghe degli ultimi tempi. Una forzatura che va contro la normativa attuale. Quella di alcuni sindaci è una forzatura che per di più non contribuisce a chiarire la posizione della sinistra sull'utero in affitto, che è inaccettabile» Lorenzo Basso, senatore di area cattolica del Pd plaude all'iniziativa del sindaco Russo. «Ha fatto bene. Perché tutte la discussione sull'argomento dev'essere vista in prima battuta dalla parte dei bambini. Me l'ha insegnato un sacerdote».


Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2023, 10:41
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