Passata la sbornia collettiva, restano le polemiche. Legate a una domanda: ma quella sfilata del bus degli Azzurri che fendeva a passo d'uomo la folla osannate accalcata nelle strade di Roma, s'aveva da fare oppure no? Era stata vietata o è stato un laissez faire all'italiana? Come ha potuto un bus coperto trasformarsi in uno scoperto in una manciata di minuti? Di certo quell'assembramento formato maxi è stato uno schiaffo a tutte le misure anti Covid con cui conviviamo da un anno e mezzo. E la polemica che si è innescata puzza anche di difesa preventiva, quando l'effetto del bagno di folla si tramuterà in un'escalation di contagi.
La sfilata sul bus scoperto non era stata autorizzata e la Figc non ha rispettato i patti, ha sostenuto il prefetto di Roma Matteo Piantedosi in un intervista al Corriere della Sera. «Avevo concordato la linea con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La Figc chiedeva di consentire alla Nazionale di fare un giro per Roma su un bus scoperto, ma abbiamo spiegato che non era possibile». Poi, invece: all'uscita del Quirinale si è materializzato un autobus scoperto, e Chiellini e Bonucci hanno insistito per la sfilata. «A quel punto c'era già troppa gente assiepata e non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile».
Una ricostruzione che però non è quella della Figc.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Luglio 2021, 08:25
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