Festa della donna, Meloni cita Schlein: «Noi sempre sottovalutate, presto avremo una presidente della Repubblica»

La premier per l'8 marzo cita la neosegretaria del Pd: «Non ci vedono arrivare»

Festa della donna, Meloni cita Schlein: «Noi sempre sottovalutate, presto avremo una presidente della Repubblica»

di Alessandra Severini

Qualcosa è cambiato ma molto ancora deve essere fatto. Alla vigilia dell’8 marzo la prima donna premier in Italia invita le donne a crederci: «Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare».

Giorgia Meloni usa, non a caso, le stesse parole usate da un’altra “prima” donna, Elly Schlein, diventata la prima segretaria del Pd, che a sua volta le ha prese in prestito dal libro They didn’t see us coming (inedito in Italia), una storia del femminismo contemporaneo scritta dalla docente universitaria Lisa Levenstein, femminista e attivista. Chiamata in causa, la stessa scrittrice ha riconosciuto che «quello che sta succedendo in Italia è interessante» ma ha suggerito cautela: «La mia esperienza mi dice che avere una donna in un ruolo di primo piano non significa necessariamente che ci sarà un cambiamento politico ed economico positivo per la maggioranza delle donne». In pochi mesi però è indubbio che il nostro Paese un bel salto lo ha fatto e si è ritrovato con due donne alla guida dei due maggiori partiti di governo e opposizione, fatto mai successo nella nostra storia politica. Magari non è il frutto di veri cambiamenti ma potrebbe esserne almeno il traino.

Meloni dice che qualsiasi cosa facesse nella vita, «i più hanno scommesso» sul suo fallimento e che ricorda bene gli «sguardi quasi divertiti quando divenni vicepresidente della Camera».

Sarà successo a molte altre di noi, soggette a un (pre)giudizio che guarda sempre e prima di tutto agli stereotipi femminili. Ad una donna non si perdona di non essere bella, magra, curata e ben vestita, a un uomo quasi sempre sì. Una donna guadagna spesso meno di un uomo a parità di mansioni, fatica a conciliare maternità e lavoro, assume su di sé molti più impegni nella cura della casa e della famiglia.

Dopo aver presentato il nuovo allestimento della “Sala delle donne” alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto, Meloni ha invitato le donne a non rimanere ingabbiate, «a non considerare che il ruolo che altri hanno definito per noi sia anche il ruolo al quale possiamo ambire». Passi avanti anche nel nostro Paese, che eppure arriva in ritardo, ne sono stati fatti. Oltre a Meloni e Schlein, Silvana Sciarra, prima donna eletta dal Parlamento come giudice presso la Corte costituzionale e Margherita Cassano, prima donna presidente di Cassazione.

Ma ancora molto c’è da fare. Per esempio, sempre per citare la presidente del Consiglio, «avere il primo amministratore delegato donna di una società partecipata statale» o, perché no?, la prima presidente della Repubblica. «I tempi sono maturi» si dice convinta la premier e intanto promette che il suo personale impegno sarà «trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo dover fare delle rinunce di ogni genere».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Marzo 2023, 07:45
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