Boom di femminicidi: moglie, fidanzate, ex e madri sono in totale 122 vittime su 310 delitti

Si apre l’anno giudiziario, il presidente della Cassazione: «Femminicidi e morti bianche le piaghe»

Boom di femminicidi: moglie, fidanzate, ex e madri sono in totale 122 vittime su 310 delitti

di Alessandra Severini

Sono dati in chiaroscuro quelli sulla giustizia diffusi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. Se gli omicidi infatti risultano in netto calo nel 2022 non così può dirsi per i femminicidi che, in controtendenza, crescono costantemente ogni anno. Spia di un problema culturale più ancora che di sicurezza e ordine pubblico, la violenza sulle donne è crimine odioso. Il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio ha definito i femminicidi, insieme alle morti sul lavoro, «piaghe inaccettabili». All’inaugurazione era presente anche il presidente della Repubblica Mattarella e il Guardasigilli Carlo Nordio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi su intercettazioni e pm, il ministro ha assicurato che «ogni futura riforma prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento vedrà l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia».

Femminicidio, sì unanime al Senato per una commissione d'inchiesta bipartisan. Lungo applauso dopo la votazione

Elena, massacrata con 16 martellate: ergastolo all'ex compagno. Disse: «L'ho uccisa perché rideva»

OMICIDI

Negli anni ‘90 gli omicidi avevano toccato quota 1900 (molti commessi dal crimine organizzato), nell’anno appena trascorso sono stati invece solo 310. Trent’anni fa inoltre non si andava oltre al 40% nell’identificazione dei colpevoli, mentre oggi si è saliti al 73%. Numeri che fanno del nostro Paese uno dei «più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo» ha detto Curzio.

FEMMINICIDI

È il dato allarmante: quasi la metà dei 310 omicidi del 2022 sono avvenuti nell’ambito di rapporti familiari e affettivi e ben 122 su 310 hanno avuto come vittima una donna, per lo più uccisa dal partner o ex.

 

MORTI SUL LAVORO

Oltre mille i caduti sul lavoro nell’ultimo anno, con una media di tre morti al giorno.

Nei primi dieci mesi del 2022 le denunce sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021 e le malattie professionali hanno visto una crescita del 10,6%.

PROCESSI PENDENTI

Qualche piccolo passo in avanti comincia a vedersi anche se i numeri sono ancora enormi. I numeri parlano di un calo del 7,2% nel civile dove le cause in attesa sono scese a circa 2 milioni e 888mila, mentre nel penale la contrazione è del 4,5% con circa 2 milioni e 405mila processi da smaltire. Gli obiettivi target del Pnrr prevedono entro il 2026 un taglio del 40% dei tempi di attesa nel civile e del 25% nel penale, ma Curzio ha messo in evidenza che in Cassazione è già stato raggiunto e superato l’obiettivo dei 166 giorni di “anticamera” nel penale dove l’attesa ha oltrepassato la meta, ed è scesa a 132 giorni.

MAGISTRATI MANCANTI

In servizio ci sono solo 10.558 toghe, ne mancano circa il 13,7%, ovvero 1458 unità in meno in pianta organica. «È un problema cruciale – ha detto il primo presidente della Cassazione – senza risorse umane, strumentali e finanziarie adeguate non si possono ottenere buoni risultati». Nei Paesi europei vi sono in media 22,2 giudici togati ogni 100mila abitanti. In Germania sono 25 ogni 100mila abitanti, in Italia solo 11,9. E poco può fare la magistratura onoraria anch’essa gravata da una pesante carenza di organico pari, in media, al 20,8%.

riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Gennaio 2023, 11:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA