Fase 2 a Roma, bar aperti ma pochi clienti: «C'è ancora clima di paura. Troppa confusione su linee guida»

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L'Italia riparte. Dopo due mesi di lockdown negozi, bar e ristoranti tirano su la saracinesca. L’affluenza è scarsa, motivo per cui i tavolini fuori dai locali per adesso restano chiusi. «C’è ancora un clima di paura», spiega Claudio Arcioni, titolare di uno dei bar storici della Capitale. «Le presenze non saranno quelle di prima e si ripartirà in sordina. Le linee guida per la riapertura sono uscite all’ultimo momento e c’è stata molta confusione».

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 Baristi muniti di mascherina e guanti, numero limitato di clienti all’interno dell’esercizio e distanza di almeno un metro, pannelli divisori in plexiglass: queste le misure di sicurezza adottate. Non mancano però le polemiche. C’è chi infatti ha deciso di rimanere chiuso per protestare contro le disposizioni del governo ritenute inadeguate. «La maggior parte degli esercizi ha deciso di aprire - spiega Claudio Pica presidente della Fiepet Confesercenti di Roma - ma la serrata di oggi resta una valida soluzione per far capire che le aziende hanno estremo bisogno di liquidità e di essere tutelate».

Servizio di Chiara Jommi Selleri, video Andrea Giannetti (Ag. Toiaiti)
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Maggio 2020, 12:05
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