Fase 2 bar e ristoranti, parrucchieri e estetisti, Boccia: «Aperture dal 18 rispettando linee guida Inail»

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Coronavirus, ​Fase 2 per bar e ristoranti, parrucchieri ed estetisti: il ministro Francesco Bocciaparlando a l' 'Aria che tira' su La7, ha anticipato che ci potranno essere «aperture dal 18 maggio rispettando le linee guida Inail». «Faccio un appello ai titolari di bar e ristoranti, loro che sono uno dei simboli di un certo modo di essere italiani: noi, come governo, ci siamo, stiamo lavorando per metterli in sicurezza e consentire loro di riaprire senza rischi», dice il ministro per gli Affari Regionali e l'Autonomia, Francesco Boccia.

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«Le misure che abbiamo messo in campo negli ultimi 35-40 giorni - ha aggiunto Boccia - sono un'assoluta novità per il nostro Paese. Il Paese con tantissimi sacrifici sta cercando di superare una grave emergenza sanitaria e oggi i dati sono rincuoranti, per questo serve ancora tanto senso di responsabilità. Ora stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri, ma bisogna aspettare le linee guida dell'Inali per consentire loro di operare in sicurezza, perché sono attività a rischio 'contatto fisico'».

Boccia:
«Le Regioni rispettino le linee guida dell'Inail». Per le riaperture «tutti noi vogliamo arrivare alle differenziazioni territoriali. Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire, ma lo si dovrà fare in sicurezza, e le Regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità». Lo ha sottolineato il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, parlando a l'Aria che tira su la7.

Sul fronte invece delle lamentele giunte da più parti per l'arrivo a singhiozzo degli aiuti per i lavoratori autonomi, Boccia ha ricordato che «l'Inps ha erogato i 600 euro a tutti coloro che hanno presentato domande corrette, ma evidentemente ci sono stati problemi a chi le ha inviate con Iban sbagliati o addirittura a chi ha presentato doppie richieste. Invece sulla Cassa Integrazione ci sono delle Regioni che hanno presentato prima le domande e altre che lo hanno fatto dopo, a questo punto - ha concluso Boccia - chiedo a tutti di avare un po' di pazienza».

Abruzzo, parrucchieri ed estetisti riaprono dal 18 maggio. Potranno riaprire il 18 maggio in Abruzzo le attività delle imprese artigianali nei servizi alla persona, seguendo un rigido protocollo per garantire la salute dei clienti: via libera dunque ad acconciatori, estetisti, tatuatori e centri benessere. Lo stabilisce l'ordinanza numero 56 del presidente della Regione, Marco Marsilio, con cui si adottano nuove disposizioni anche per esercizi commerciali e mercati. Il provvedimento riguarda inoltre la manutenzione di camper e roulotte. Per le attività commerciali e vendita al dettaglio, dal 6 al 17 maggio confermate le disposizioni relative all'asporto e alla consegna a domicilio, rimane il divieto di consumo di cibi e bevande dentro i locali o nelle immediate vicinanze. Non vige il divieto di svolgimento del mercato settimanale nei Comuni in cui è fissato in un giorno festivo o se cade nel giorno del santo patrono. Prosegue per altre due settimane la chiusura degli esercizi commerciali del settore alimentare la domenica. «La Regione Abruzzo ha inteso indicare la data del 18 maggio, in linea con molte altre regioni e in un clima di leale collaborazione istituzionale con il Governo, al quale le Regioni hanno chiesto di modificare e accelerare i calendari di apertura di alcune attività - sottolineato Marsilio - Il confronto con il Governo proseguirà anche nei prossimi giorni attraverso la Conferenza delle Regioni, confronto che porterà ad accogliere queste richieste o quantomeno far perseguire alle Regioni un percorso diversificato in base alle diverse situazioni».

Alto Adige accelera la Fase 2: venerdì aprono negozi, lunedì anche bar e parrucchieri. La via altoatesina alla fase 2 dell'emergenza coronavirus passa da una legge che approderà domani al consiglio provinciale di Bolzano. L'accelerata viene giustificata con i dati positivi (nessun decesso e solo un nuovo caso nelle ultime 24 ore). Mentre si avvicina la ripresa, in anticipo anche sul resto del Paese, delle attività economiche bloccate da due mesi di lockdown, affiora, però, quale preoccupazione. Riguarda soprattutto la possibile mancata copertura assicurativa dell'Inail ai lavoratori dei settori coinvolti nella ripartenza, ma il governatore Arno Kompatscher tranquillizza. La tabella di marcia messa a punto dalla Provincia di Bolzano, anche sulla spinta delle categorie economiche, prevede, subito dopo l'approvazione della legge, probabilmente da venerdì 8 maggio, la riapertura delle attività commerciali e produttive nei settori industria e artigianato. Dall'11 maggio toccherà a parrucchieri, barbieri ed estetisti e anche ai servizi di ristorazione ed ai bar. Dalla stessa data potranno riaprire anche le attività culturali, compresi musei e biblioteche.

Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive turistiche presenti sul territorio provinciale e per gli impianti a fune.
Presupposto della ripresa, viene ripetuto dalle autorità locali, è il rispetto delle misure di sicurezza sau igiene e distanziamento. Non mancano, però, le preoccupazioni, alimentate anche dalla visita a Bolzano del ministro delle regioni, Francesco Boccia, che ha confermato che l'accelerazione sulla fase 2 della Provincia di Bolzano non ha la benedizione del governo. Ecco, allora, i timori espressi in ambito imprenditoriale e sindacale su una possibile mancata copertura da parte dell'Inail dei settori che, in Alto Adige, anticiperanno la ripartenza. «Riteniamo che si debba ripartire in sicurezza e con gradualità e con tutte le tutele, compreso l'Inail - ha detto il segretario provinciale della Uil-Sgk, Toni Serafini - Si può aspettare ancora una settimana. La salute e la sicurezza al centro». «Imprenditori e datori di lavoro supportano l'iniziativa legislativa in corso della Provincia, ma chiedono chiarezza per capire se si può ripartire con regole ben precise e garanzie, compresa la copertura dell'Inail», ha sottolineato il presidente provinciale della Cna-Unione artigiani e delle piccole e medie imprese, Claudio Corrarati, che vede «il rischio di responsabilità civile e penale a carico delle aziende in caso di contagio sul lavoro». «La preoccupazione è infondata - è la risposta del presidente altoatesino, Arno Kompatscher - nella legge abbiamo previsto standard di sicurezza più rigorosi delle norme minime concordate finora con l'Inail oltre che delle bozze per i settori finora non regolamentati».


 


 
 
 

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Maggio 2020, 16:46
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