Ha mescolato un mix di farmaci che alla lunga avrebbe ucciso la moglie senza destare sospetti. «Si scordava di assumerli» la risposta del cuoco 48enne, Remigio Scarzani, a processo con l’accusa di aver tentato di uccidere l'ex moglie, avvelenandola con farmaci anticoagulanti e vasodilatatori. Davanti al collegio penale di Ravenna, dove è a giudizio, l'uomo ha tentato di difendersi, offrendo qualche debole giustificazione: «È stato un errore, ho confuso le mie pastiglie con le sue», scrive il Corriere di Romagna.
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Piano diabolico
Ad incastrare Scarzani le telecamere piazzate dai carabinieri, sulle sue tracce da tempo, che hanno ripreso l'uomo mentre tentava di avvelenare la donna in modo sistematico, usando sempre lo stesso schema: frantumava diverse pasticche, mescolandole nel caffè con lo zucchero. La moglie stava seguendo una terapia a base di anticoagulante, che il cuoco aumentava nel dosaggio aggiungendo anche un secondo farmaco, un vasodilatatore che avrebbe potuto provocare un’emorragia cerebrale.
Ha sempre negato
«Non l’ho fatto volontariamente, ho scoperto qui che le stavo dando anche un medicinale che dovevo assumere io» si è difeso l'uomo davanti ai magistrati di Ravenna.
Gelosie continue
Una storia di tira e molla e continue gelosie. Ma il 48enne si è spinto oltre, scambiando messaggi con una parente in cui lasciava intendere, in modo piuttosto esplicito, le sue reali intenzioni. «Bisogna far qualcosa. Se no la devo veramente seppellire viva. Così sparisce e chi si è visto si è visto...la impicco con le mie mani».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2022, 09:50
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