Famiglia sterminata in Ucraina, chi erano Tatiana e i suoi figli: il post straziante del marito

In un post sul suo profilo Facebook, il marito e padre delle vittime ha dato loro un nome e un volto

Famiglia sterminata in Ucraina, chi erano Tatiana e i suoi figli: il post straziante del marito

di Silvia Natella

Il trolley abbandonato sull'asfalto e a pochi centimetri i corpi ricoperti pietosamente da lenzuola e tovaglie. Le immagini di quell'intera famiglia uccisa a colpi di mortaio a Irpin, sobborgo nei pressi di Kiev, hanno fatto il giro del mondo e sono diventate il simbolo della tragedia che si sta consumando in Ucraina. Tatiana Perebeynos e i suoi figli Alise e Nikita stavano cercando di fuggire dalla guerra insieme ai loro cagnolini e non ce l'hanno fatta. 

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In un post sul suo profilo Facebook, il marito e padre delle vittime ha dato loro un nome e un volto. La mamma si chiamava Tatiana, aveva 43 anni e lavorava in una start-up. Secondo quanto ha riportato  "Il New York Post" non era riuscita a scappare prima perché doveva occuparsi della madre malata. Un ritardo fatale anche per i figli Alise, di appena nove anni, e Nikita, di 18. Con loro anche i due cagnolini, i due amici fidati a quattro zampe che non potevano restare indietro perché membri della famiglia. 

Il marito e padre delle vittime, Sergey Perebeinis, era sul fronte ed è partito per  dare una degna sepoltura alla sua famiglia. Sui social poche parole strazianti: «Li hai presi tutti. Tanya non ce l'ha fatta.
A cosa serve tutto questo? Qual è il prossimo? Sto arrivando, devo vedervi un'ultima volta. Perdono...»
L'uomo ha anche sperato che il cagnolino sopravvissuto inizialmente ce la facesse, ma poi ha aggiunto: 
«Purtroppo il mio buon amico ora è volato da loro... 11 anni di emozioni che ci hai regalato. C'era la speranza che almeno qualcuno rimanesse, ma sono andati via tutti».


 Cordoglio anche dall'azienda della donna, la Se Ranking: «Non ci sono parole per descrivere il nostro dolore o per riparare il nostro dolore. Ma per noi è fondamentale non lasciare che Tania e i suoi figli Alise e Nikita rimangano solo statistiche». Dare un volto alle vittime è far capire che i morti sono anche civili e non sono numeri. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Marzo 2022, 18:13
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