Falso cieco totale, scoperto mentre compra il gratta e vinci
di Gianluca Lettieri
Le indagini dei carabinieri di Ortona scattano nel 2016. Tutto parte da una segnalazione di una «fonte confidenziale». A questo punto i militari, per raccogliere prove, acquisiscono e analizzano le immagini delle telecamere di due tabaccai. «All’esito degli accertamenti - sostengono gli investigatori - si appurava che l’uomo, in diverse circostanze, palesava atteggiamenti a dir poco “singolari”, tenuto conto della sua asserita condizione di cecità, e per questo ritenuti effettivamente sospetti». Il 9 settembre del 2016 - ricostruiscono i carabinieri - l’imputato entra in una tabaccheria di corso Vittorio Emanuele accompagnato da una donna: «All’altezza della porta d’ingresso solleva un vistoso paio di occhiali da sole, poggiandoli sulla testa. All’interno viene poi notato muoversi senza alcuna esitazione e acquistare un gratta e vinci e dei pacchetti di sigarette, pagando personalmente e ritirando il resto. Si nota chiaramente che osserva i movimenti del tabaccaio e degli altri clienti».
Il 21 settembre, nello stesso negozio, viene ripreso mentre «si dirige con decisione nel punto esatto del bancone dove si trova il tabaccaio». Poi si ripetono gli stessi comportamenti dell’episodio precedente. Il 30 settembre, invece, in una tabaccheria di via don Bosco, l’anziano - accompagnato da un uomo - «raggiunge autonomamente il bancone vendita acquistando con assoluta disinvoltura». Inoltre prende la busta dove la commessa ha messo quattro pacchetti di sigarette e «controlla il relativo contenuto». I carabinieri arrivano a questa conclusione: «Appare evidente che R.M. palesa una padronanza nei movimenti e un atteggiamento deciso e risoluto e del tutto incompatibile con quello che si presume possa evidenziare un soggetto affetto da cecità totale». Il pm Ciani ritiene dunque che l’imputato abbia ingannato «l’Inps circa la sua patologia di cieco totale, così da corrispondergli un’indennità a lui non spettante». Il rinvio a giudizio è stato firmato dal giudice Luca De Ninis. L’Inps, rappresentata dall’avvocato Massimo Cassarino, potrà costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento delle somme (ancora da quantificare) che sarebbero state pagate indebitamente. L’imputato è difeso dall’avvocato Annalisa Sebastiani.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Marzo 2018, 15:11
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