Ezio Bosso: «Non posso più suonare, smettete di chiedermelo»

Quando Ezio Bosso disse: «Non posso più suonare, smettete di chiedermelo»

di ​Stefania Cigarini
L’annuncio drammatico è arrivato domenica 15 settembre 2019 alla Fiera del Levante. Ezio Bosso - geniale pianista e direttore d’orchestra colpito da una malattia neurodegenerativa nel 2011 - l’ha detto chiaro e tondo al pubblico che lo attendeva a Bari:
«Se mi volete bene, smettete di chiedermi di suonare il piano. Non sapete la sofferenza che mi provoca, perché non posso più. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere». L’artista torinese, 48 anni compiuti due giorni fa, ha affrontato questa nuova tappa della malattia con lo stesso coraggio con la quale l’annunciò e, nel 2016, si esibì sul palcoscenico di Sanremo già in sedia a rotelle.

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Di fronte al pubblico della Fiera e accompagnato dal suo cane Ragout, Bosso ieri ha parlato di arte e talento: «La musica è come un focolare attorno al quale sedersi, un linguaggio universale che permette a tutti di parlarsi e fare comunità a prescindere dal luogo di provenienza», ed ha chiesto un applauso all’articolo 9 della Costituzione (promozione di cultura, ricerca e tutela di paesaggio e patrimonio storico ed artistico).

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2020, 09:58
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