Evan, Storie Italiane: «Ok a perizia psichiatrica per l'uomo che lo ha ucciso». Eleonora Daniele sbotta in diretta

La corte ha accettato che venga fatta una perizia psichiatrica all'uomo che ha ucciso barbaramente di botte il bambino di 2 anni

Evan, Storie Italiane: «Ok a perizia psichiatrica per l'uomo che lo ha ucciso». Eleonora Daniele sbotta in diretta

Storie Italiane parla del caso del piccolo Evan, il bambino di 2 anni ucciso dalle percosse del compagno della madre. Eleonora Daniele spiega che ci sono aggiornamenti sulla vicenda giudiziaria, dicendo che è stata concessa dalla corte la perizia psichiatrica all'uomo.

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La notizia ha comprensibilmente turbato i familiari del bambino e in studio sono presenti in collegamento il padre biologico, Stefano e la nonna Elisa. Il primo a mostrare tutta la sua rabbia è proprio Stefano che afferma: «Non ho reagito bene perché hanno tutto in mano, prove su prove e gli hanno concesso la perizia psichiatrica, non capisco perché la stiano mettendo alle lunghe».

A questo punto l'avvocato della famiglia spiega: «Nel processo penale ci sono garanzie che vanno rispettate. Il Blanco nel 2017 è stato imputato per lesioni aggravate e fu richiesta e accettata una perizia in cui l'uomo è stato definito schizofrenico e per questo non condannato.

Nel caso in cui fosse stato condannato in questo processo ci sarebbe stato un appello che avrebbe allungato ulteriormente il processo, quindi l'intento è fare subito una perizia che chiarisca il suo stato mentale».

Questa notizia però sconvolge la Daniele che afferma: «Quindi nonostante una perizia gli assistenti sociali hanno comunque lasciato che Evan stesse con l'uomo?». La posizione degli assistenti sociali non è ancora stata posta al vaglio. A confermare che gli assistenti sociali sapevano è la nonna di Evan, Elisa, anche lei presente in collegamento: «Io dicevo loro che vedevo il bambino che non stava bene e ho segnalato a loro le cose, loro sapevano ma non hanno fatto nulla». Poi la nonna disperata accusa la mamma: «Ma Letizia come ha potuto tenere in casa un uomo che sapeva essere malato di mente e che le ha ucciso il figlio?»

Il fatto che i servizi sociali sapessero molte dinamiche familiari preoccupanti lo conferma una testimonianza riportata in cui la mamma di Evan si sarebbe lamentata con il sindaco della loro presenza in casa. Nel luglio del 2020, proprio un mese prima che il bambino fosse ucciso la donna diceva che non c'era motivo di avere tutti questi controlli perché i suoi figli stavano bene e chiedeva al primo cittadino di poter essere lasciata in pace. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Ottobre 2021, 13:02
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