Acea boccia Euro 7: «Costi esorbitanti e l'impatto è minimo, meglio puntare a tecnologie a impatto zero»

Il Ceo di Renault e Presidente di Acea, De Meo scrive all'Ue le criticità del nuovo standard Euro7 in vigore da luglio 2025

Acea boccia Euro 7: «Costi esorbitanti e l'impatto è minimo, meglio puntare a tecnologie a impatto zero»

di Redazione web

Il nuovo standard Euro 7 per le auto entrerà in vigore il 1° luglio 2025, nonostante gli appelli dei costruttori a posticipare di almeno un anno. Critico anche il Ceo di Renault e presidente di Acea, Luca De Meo, che ha inviato una lettera all'UE, perché «la proposta Euro 7 costringerebbe i produttori di veicoli leggeri e pesanti a investire miliardi di euro nella tecnologia di post-trattamento dei motori e degli scarichi per guadagni ambientali minimi» e «ci esporrebbe a dannosi impatti industriali, economici, ma anche politici e sociali», scrive De Meo, scettico sulle tempestiche del nuovo standard Euro7.

«Facebook consuma troppa batteria, è una pratica illegale»: specialista Meta si oppone e viene licenziato

Il nuovo standard

La normativa Euro 7 prevede, infatti, per i motori diesel un abbattimento delle emissioni NOx (ossidi di azoto) del 35% rispetto all'attuale Euro 6, con la soglia che scende da 80 mg/km a 60 mg/km, che è lo stesso limite per i mezzi a benzina. «Le politiche e i regolamenti» Ue «dovrebbero sostenere l'obiettivo» della decarbonizzazione considerando «i ritmi specifici dell'industria, della ricerca e degli investimenti» e «questo purtroppo non è il caso», evidenzia ancora de Meo, secondo il quale nascerebbe anche un problema di natua economico per i produttori di veicoli.

Sergio, 15 anni, ha una mano non del tutto formata, i compagni la creano con la stampante 3D: «Hanno cambiato la mia vita»

Rischi per l'automotive

L'ingresso del nuovo standard implica «trasferire notevoli risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna», scrive De Meo, che sottolinea i rischi per l'occupazione di un tale provvedimento: «Questi fondi potrebbero essere utilizzati meglio per tecnologie a emissioni zero che non solo affronteranno le emissioni di CO2, ma anche le emissioni inquinanti...potrebbe portare alla chiusura di almeno quattro impianti in un breve lasso di tempo per una casa automobilistica come Renault» fino a 300 mila persone allargando la questione all'intera industria dell'automotive a livello europeo se la transizione non venisse gestito al meglio.


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2023, 14:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA