Le angosce di oggi, tra salute, guerra, economia. E la preoccupazione per il domani. È il ritratto di un’Italia che si fida meno e ha il timore di guardare avanti a emergere dal nuovo Rapporto Italia stilato da Eurispes, alla sua trentaquattresima edizione.
GUERRA. L’invasione russa in Ucraina, con le sue possibili conseguenze, è la primissima paura degli italiani. Più di otto su dieci - 84,3% - temono si prospetti un conflitto mondiale. Ma sono addirittura quasi nove su dieci - 87,3%- ad avere paura di una probabile crisi energetica.
COVID. Il Paese pare più tranquillo per quanto riguarda l’emergenza sanitaria - è il 14,3% a temerla e il 7,4 ha paura di potersi ammalare - a conquistare spazio, però, è l’ipotesi del complotto: è ben il 25,87, quindi più di uno su quattro, a credere che ce ne sia uno dietro la pandemia. Per il 42,1%, il virus è stato creato in laboratorio e poi è sfuggito al controllo. E per il 31,4 la responsabilità è della Cina. Soltanto il 22,9 crede che la pandemia sia stata frutto di un caso.
ISTITUZIONI. In tale stato di preoccupazione, pochi trovano conforto nelle istituzioni. E sono sempre meno. Nell’ultimo anno, stando al Rapporto, il 30,3% degli italiani ha visto diminuire la fiducia nelle istituzioni, con alcuni “crolli”. È la pubblica amministrazione, con il 39,7%, a vantare il primato nero nella graduatoria della fiducia. I dati minori si registrano poi per il Governo, 35,1, i partiti, 29,1, il Parlamento, 25,4. Alta è, invece, la fiducia nelle forze dell’ordine. Attenzione, però, se lo sguardo si sposta sulla giustizia, il dato cambia. È decisamente più della metà degli italiani - il 65,9% - a dichiarare di non avere fiducia nel sistema giudiziario.
DIRITTI. Cresce il consenso su grandi temi come la tutela delle coppie di fatto, a prescindere dal sesso, con il 67,1%. Ancora più alto quello sull’eutanasia: 74,9. Solo il 52,3% è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, il 49,1% è d’accordo con quella della prostituzione.
ECONOMIA. Dai grandi temi alle battaglie quotidiane. Il 45,3% delle famiglie confida di ricorrere ai risparmi per arrivare alla fine del mese. E il dato ha registrato una crescita pari all’8,2% rispetto all’anno passato. La percentuale più alta si è toccata nel 2020, con il lockdown: era 47,7. Le prospettive non sono rosee. La capacità di risparmiare è calata del 4,7% nel’’ultimo anno. E sale del 4,8 la percentuale di famiglie che fa fatica a pagare il mutuo. Il 34,4 ha difficoltà a saldare le bollette di gas e luce. Gli sforzi maggiori si devono fare al Centro: qui, infatti, è addirittura il 75,2% ad ammettere di faticare per arrivare a fine mese.
CONSUMI. Mutano le spese. E il modo di farle. Circa otto italiani su dieci fanno acquisti online. E quasi la metà - il 44,6% - ordina i pasti a casa. Più del 60% fa videochiamate. E il 47,9 ha un abbonamento a piattaforme streaming. Calano sensibilmente gli italiani che vanno a cinema e teatro. E quelli che vanno in palestra. La casa si fa luogo dove vivere anche lo svago, un “rifugio” dove sentirsi al riparo dalle - tante - paure.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Giugno 2022, 14:42
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