Erika De Nardo sposata, 18 anni fa il massacro di madre e fratello. Ma non tutti a Novi Ligure la perdonano. «Il padre? Una persona straordinaria»
di Alessia Strinati
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Il padre Francesco De Nardo ha perso moglie e figlio in un solo giorno quel 21 febbraio del 2001, ma è riuscito a perdonare la figlia. Non vive più nella villa in cui fu commesso il delitto, ritira la posta tutti i giorni, come racconta chi vive a Novi Ligure, ed è descritto da tutti come una persona buona d'animo, che non avrebbe mai potuto nutrire rancore verso Erika. I concittadini però continuano ad essere diffidenti nei confronti della De Nardo, continuano a giudicarla per quanto commesso, anche se in teoria lo scopo del carcere sarebbe proprio quello della "rieducazione", non tutti vedono la giovane donna sotto questa nuova luce. «Gli altri non capiscono come abbia potuto perdonarla, io sì. Lui è un uomo straordinario», dice al Corriere della Sera la proprietaria di una piccola trattoria del paese.
Erika ha scontato dieci dei sedici anni ai quali è stata condannata in via definitiva nel 2003 dalla Corte di Cassazione, oltre ai mesi di affidamento alla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi. Quando è tornata libera si è rifatta una vita. In carcere si è prima diplomata come geometra, poi laureata in lettere.
Don Mazzi ha sempre parlato di lei come di una ragazza che si dava da fare, che sognava una famiglia e una vita normale. Proprio lui ha detto che oggi la De Nardo ha una nuova vita e un marito e ha sottolineato come in questo percorso della ormai 35enne il padre sia stato fondamentale.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Dicembre 2019, 11:54
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