Produrre energia e ripulire il mondo: dalla fusione al biobosco, l'obiettivo è la decarbonizzazione

Produrre energia e ripulire il mondo: dalla fusione al biobosco, l'obiettivo è la decarbonizzazione

di Domenico Zurlo

Le vere protagoniste del nuovo tecnopolo Eni 2050 Lab, ognuna con il suo ruolo, sono le innovazioni su cui Eni sta investendo risorse ed energie con l'obiettivo a lungo termine di puntare alla decarbonizzazione e alla massima valorizzazione delle energie rinnovabili.

Le tecnologie in questione vanno dalla modellistica di sottosuolo di Echelon, una piattaforma di simulazione di giacimento capace di condurre migliaia di test in breve tempo, alla tecnologia fotovoltaica organica OPV, potenzialmente rivoluzionaria nelle applicazioni da contesto urbano, fino al biobosco urbano fatto di microalghe che assorbono CO2 e producono ossigeno, ideale in contesto di assenza di verde pubblico.

E ancora la tecnologia E-Hyrec, per ripulire le falde contaminate da idrocarburi, il fitorimedio, che sfrutta il potere naturale delle piante (come girasoli, granoturco e canapa) di estrarre metalli pesanti dal terreno per riqualificare l'ambiente; l'ecofining, per trasformare cariche di energia biogenica in biocombustibile (un innovativo olio vegetale idrogenato), con un database top mondo di centinaia di materie prime di scarto utili per la produzione; la tecnologia CCUS, che cattura, trasporta e immagazzina anidride carbonica per applicazioni industriali; l'energia del moto ondoso ISWEC, che punta a convertire il moto delle onde in energia elettrica per fornire energia a impianti offshore o comunità costiere, uno dei campi meno utilizzati delle rinnovabili. E infine la fusione a confinamento magnetico, la cosiddetta energia che imita Sole e stelle, che ha come obiettivo la creazione di un reattore nel 2030.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Ottobre 2022, 10:00
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