Elly Schlein a Otto e Mezzo dopo l'attentato alla sorella Susanna: «Mi ha detto che non dobbiamo avere paura»

L'attentato è stato condannato da tutto l'arco politico italiano e dalle autorità elleniche, che puntano il dito contro l'attiva galassia anarchica della capitale greca, che già nei giorni scorsi aveva dato vita ad azioni dimostrative contro l'Italia

Elly Schlein a Otto e Mezzo dopo l'attentato alla sorella Susanna: «Mi ha detto che non dobbiamo avere paura»

L'esponente del Pd Elly Schlein, sorella di Susanna Schlein, la diplomatica colpita da un attentato - e per fortuna rimasta illesa - oggi ad Atene, è stata ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo nella puntata di questa sera, venerdì 2 dicembre. «Io e mia sorella ci siamo sentite, è stata lei a darmi la forza di venire stasera, mi ha detto: 'Non dobbiamo avere paura'», ha detto la Schlein, di cui si parla da qualche settimana come possibile candidata per la segreteria del Pd.

«Per fortuna stanno tutti bene ma poteva andare diversamente: la seconda molotov era sotto casa e metteva a rischio la vita dei miei nipoti. Grazie a tutti quelli che ci hanno espresso vicinanza, al governo e a tutti i miei colleghi. Mia sorella ha deciso di tornare subito al lavoro, anche io ho voluto fare lo stesso e mi fa pensare a tutti quei funzionari pubblici che svolgono il loro lavoro e per questo diventano un bersaglio». 

Susanna Schlein, anarchici incendiano l'auto ad Atene. Tajani: «Salva per miracolo»

«Domenica annunceremo un percorso collettivo, una visione che vogliamo costruire assieme. Io darò la mia disponibilità ad andare avanti nel congresso del Partito Democratico», ha aggiunto parlando dell'imminente congresso del Pd. «Non penso che ci sia un rischio di scissione se dovessi vincere, è un messaggio sbagliato. Se saremo in campo, ci resteremo qualunque sia l'esito del congresso. Ci serve coerenza per essere credibili con le persone».  

«Io di sinistra, manovra Meloni contro i poveri»

«Io mi considero di sinistra, ecologista, femminista e sarò attenta a creare una squadra. Perché bisogna anche cambiare il modello di leadership, non ha funzionato quella dell'uomo solo al comando, né funzionerebbe la donna sola al comando ma serve una squadra. Serve un gruppo dirigente che faccia un cambio generazionale e di genere. La Meloni è un modello che non vuole proporre pluralità, e non tutte le leadership femminili sono femministe».

«Ci sono tre grandi buchi del discorso di Meloni alla Camera e nell'azione di questo governo ma sono proprio quelli che servono al Paese: la riduzione delle diseguaglianze sociali - come la proposta sbagliata dell'autonomia differenziata - le diseguaglianze di genere e il clima, che sono tutte legate tra loro. Chi oggi paga il prezzo dell'energia sono sempre i più poveri», ha aggiunto. «Questa manovra è contro i poveri. Io sono europeista ma penso che il patto di stabilità vada cambiato. Il Next generation EU va nella giusta direzione. Voglio vedere se questo governo sosterrà il cambio del patto di stabilità».

 

L'attacco ad Atene alla sorella diplomatica

Erano le 4 del mattino quando alcune esplosioni scuotevano il quartiere ateniese di Papagou, provocate da un attentato incendiario che poteva trasformarsi in una tragedia: un attacco che ha distrutto le auto della prima consigliera d'ambasciata d'Italia ad Atene Susanna Schlein, sorella dell'esponente del Pd Elly Schlein. Illesi la diplomatica e i suoi familiari: quando Schlein si è affacciata, svegliata dai boati, ha visto alcune persone che tentavano di incendiare anche un'altra vettura.

Si è detta «molto scossa», ma decisa a guardare avanti, certa che i responsabili verranno assicurati alla Giustizia.

Un attentato condannato da tutto l'arco politico italiano e dalle autorità elleniche, che puntano il dito contro l'attiva galassia anarchica della capitale greca, che già nei giorni scorsi aveva dato vita ad azioni dimostrative contro l'Italia. Immediata la dura reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadita questa sera ad Atene per un incontro già programmato con il collega greco Nikos Dendias: «Sono venuto qui in Ambasciata a portare la solidarietà mia e del governo alla consigliera Schlein, che è stata vittima di questo brutale attentato. Per fortuna non ci sono state vittime e lei è salva per miracolo, ma la sua presenza in ambasciata mi ha rassicurato, l'ho trovata serena. Siamo vicini a lei e alla famiglia, ho ringraziato i nostri diplomatici che in un momento difficile hanno dimostrato grande serietà e determinazione».

Parlando in mattinata ai Med Dialogues, il ministro aveva detto che Schlein era «viva per miracolo perché per fortuna non è esplosa la molotov piazzata sotto la macchina vicina all'impianto del gas che è sotto la camera da letto della sua famiglia». Forte sostegno è giunto dalla premier Giorgia Meloni che ha espresso «la vicinanza mia personale e del Governo italiano al Primo Consigliere dell'Ambasciata d'Italia ad Atene, e la profonda preoccupazione per l'attentato che l'ha colpita, di probabile matrice anarchica».

Per il ministro degli Esteri greco Dendias si tratta di azioni che «disgustano» i greci, ma che non intaccano i legami tra Atene e Roma: la Grecia, ha assicurato, prenderà i colpevoli. Solidarietà e condanna sono state espresse anche dal premier ellenico Kyriakos Mitsotakis. «La mia famiglia è ancora molto scossa per il terribile rischio che abbiamo corso questa notte - ha commentato Schlein - È stato del tutto inaspettato. Ora dobbiamo guardare avanti e non avere paura, affidandoci all'azione della magistratura italiana e greca per identificare i responsabili. Ho ricevuto tantissimi attestati di solidarietà».

La consigliera ha quindi ringraziato Meloni e Tajani per la vicinanza. E la matrice anarchica dell'attentato è stata confermata dal ministro per la sicurezza dei cittadini Panagiotis Theodorikakos al ministro dell'Interno italiano Matteo Piantedosi. Lo stesso Theodorikakos ha disposto una «vigilanza rafforzata» alle sedi delle autorità diplomatiche italiane. La polizia ellenica ha trovato nel cortile del condominio dove erano parcheggiate le auto liquidi infiammabili, accendini e fiammiferi, nonché una molotov con la miccia parzialmente bruciata abbandonata dagli attentatori.

Le scritte degli anarchici dei giorni scorsi

Nelle scorse settimane scritte firmate da anarchici erano comparse sulle mura dell'ambasciata d'Italia e poco distante, su quelle della Banca di Grecia, slogan in sostegno allo sciopero della fame dell'anarchico italiano Alfredo Cospito contro la sua detenzione in regime di 41bis. Una delle scritte recitava 'Il regime del 41 bis in Italia è tortura'. E il 18 ottobre, un video pubblicato su Facebook e attribuito al collettivo anarchico ateniese Roubikonas, mostrava alcuni dimostranti mentre appendevano uno striscione sul muro esterno dell'ambasciata d'Italia, con la scritta in inglese 'Seguite il vostro leader', con un'immagine che sembrava essere quella del cadavere di Benito Mussolini a piazzale Loreto. Cospito - unico anarchico italiano sottoposto al 41bis - è stato condannato a vent'anni di reclusione per l'attentato alla Scuola Allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006: dopo una recente sentenza della Cassazione, da strage comune il reato è diventato strage politica, un crimine che come pena massima prevede l'ergastolo. Nell'attentato non ci furono vittime.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Dicembre 2022, 21:59
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