La possibile alleanza fra Pd e Azione naviga in acque agitate. Ieri una lunga giornata fra veleni e sospetti, tweet e comunicati la vedeva sull’orlo del fallimento. Qualche parlamentare dem sbuffava: «Carlo è abile ma sta aprendo un’autostrada a destra». In mattinata l’ultimatum del leader di Azione aveva colto Enrico Letta un po’ di sorpresa. Le condizioni poste sono difficili da digerire per il Pd e sono tante: non candidare nei collegi uninominali Fratoianni, «che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi», Bonelli «che non vuole il termovalorizzatore a Roma e rigassificatori», Di Maio che è «uno dei politici più trasformisti».
«Io voglio sapere da Letta - pressa Calenda - se le condizioni di Azione e Più Europa gli sembrano assurde o no. A me sembrano il minimo sindacale per non mettere insieme un’accozzaglia piena di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità». Il leader di Azione fa capire che l’ultimatum ha scadenza breve: «Se la risposta sarà no, la responsabilità della rottura sarà interamente tua e noi andremo a combattere a viso aperto con una proposta di governo credibile per bloccare l’avanzata della Meloni».
Al di là del linguaggio morbido utilizzato, il Pd ribolle. I due leader dovrebbero vedersi stamattina ma in molti fra i dem non si fidano di Carlo Calenda e malignano: «Non gli importa di battere la destra, lui fai i suoi calcoli elettorali e cerca un’alleanza al centro con Renzi». Anche Letta non nasconde il malcontento: «Tre giorni fa ci siamo messi d’accordo e ora Calenda ha fatto saltare la strada che avevamo individuato. Allora stringersi la mano non significa niente». Ma per il leader di Azione il massimo è accettare i nomi indigesti in coalizione, non intende invece ammetterli nei collegi uninominali. «Noi siamo chiari – ripete senza sosta – dal canto nostro ci siamo impegnati a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centrosinistra». L’incontro di oggi dirà se il matrimonio si farà. «Noi ci riproviamo - sottolineano dal Nazareno - con molta pazienza e spirito ecumenico, ma basta veti e basta sportellate».
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Agosto 2022, 09:05
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