Per il piccolo Edoardo, appena 4 anni, l'allarme della piscina Laguna del Sol a Mirabilandia non sarebbe scattato in tempo. Due suoni prolungati con il fischietto e la comunicazione via radio per avvisare del «codice 20 rosso», questo il protocollo di emergenza per far intervenire il personale medico, come raccontato in tribunale a Ravenna dalla coordinatrice dei bagnini di Mirabeach, scrive il Corriere di Romagna.
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Sei imputati, anche i genitori
Un meccanismo che il 19 giugno 2019, l’ultimo giorno di Edoardo Bassani, non sarebbe scattato in modo appropriato, perché quando il bambino è stato tirato fuori dall’acqua, era già morto per annegamento e nemmeno il massaggio cardiaco ha potuto salvargli la vita. Sono sei gli imputati per omicidio colposo: i due genitori del piccolo, il bagnino che da poco aveva compiuto 18 anni, assunto da appena dieci giorni, che si trovava più vicino al bimbo, uno dei responsabili della struttura, il responsabile della sicurezza in quel settore e un coordinatore del servizio di salvataggio.
Genitori parte civile
I genitori di Edoardo, anche loro imputati, si sono costituiti parte civile nei confronti della struttura ricreativa, ritenuta responsabile della mancata tempestività del soccorso e di attrazioni acquatice considerate pericolose, dal legale dei genitori di Edoardo.
Responsabilità del bagnino
Il bagnino 18enne, solamente il giorno precedente aveva superato il test di attenzione in cui si valutano i tempi di reazione in caso di emergenza, tra l'altro in una postazione, quella della piscina dove è annegato Edoardo, ritenuta una «postazione base»; motivo per cui era stata assegnata al giovanissimo bagnino, alla sua prima esperienza di lavoro.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Gennaio 2023, 12:00
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