Duplice omicidio di Lecce, tutte le analogie col delitto di Cori del 1997
di Emilio Orlando
I tentacoli della camorra si espandono sempre più
Omicidio Lecce, si indaga sulla convivenza tra i fidanzati e il killer: dopo un mese lo avevano allontanato dall'appartamento
Il massacro avvenne in una casa a due piani nel centro storico in Via della Fortuna nel piccolo comune di diecimila anime arroccato sui Monti Lepini, dove vennero ritrovati i corpi dell'operaio di 23 anni Patrizio Bovi e della sua fidanzata, Elisa Marafini , studentessa diciassettenne. A scoprire i cadaveri furono il fratello quindicenne e il padre della ragazza, un maresciallo dei carabinieri in pensione che entrò nell'abitazione utilizzando una scala a pioli insieme a Massimiliano Placidi, amico degli assassinati.
Come nel duplice omicidio di Lecce sui corpi furono inferte centinaia di pugnalate, 51 su Patrizio Bovi e 124 su Elisa Marafini. L'arma del delitto fu un coltello da cucina che l'assassino ripulì accuratamente dalle impronte. L'assassino, per coprire le grida e le urla strazianti delle vittime, alzò la musica dello stereo a tutto volume. Per l'efferato duplice omicidio, dopo un'indagine su varie persone che erano entrate in contatto con Bovi e la Marafini, venne arrestato e condannato a 30 anni di carcere Marco Canale, un operario residente a Cisterna di Latina. Antonio De Marco, l'assassino arrestato per l'omicidio di Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, come Marco Canale del delitto della pontina, provò a ripulire la scena del crimine per far sparire i cadaveri. Forse entrambi contavano sulla complicità di qualcuno.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 22:20
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