Droga, maxiblitz tra Italia e Spagna: gli incassi con l'hawala

Nel blitz coinvolte 42 persone tra italiani, spagnoli e albanesi

Droga, maxiblitz tra Italia e Spagna: gli incassi con l'hawala

di Redazione web

Oltre sei tonnellate tra marijuana e hashish dalla Spagna in Lombardia trasportate nel giro di due anni e nascoste non solo tra i bancali di frutta o verdura ma addirittura in un carro funebre in modo da sfuggire ai controlli. Due carichi persi e un corriere-ex ufficiale dell'esercito «in gamba di brutto» arrestato il flagranza di reato e una mare di profitti illeciti trasferiti all'estero con meccanismi di compensazione informale come l' hawala o il fei chìen. E poi smartphone dotati di sofisticate applicazioni per la trasmissione criptata delle comunicazioni e pagamenti pure in bitcoin e, sullo sfondo, clienti vicini al mondo della musica e dello spettacolo,

È quanto è emerso dall'indagine coordinata dal pm della Dda di Milano Sara Ombra e dal collega Rosario Ferracane che stamane ha portato il Gico della Guardia di Finanza, con l'ausilio tecnico del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), a smantellare due organizzazioni di narcotrafficanti. I destinatari delle misure cautelari firmate dal gip Massimo Baraldo, italiani, spagnoli e albanesi, sono 42 di cui 6 finiti in carcere in Spagna e Olanda tramite il mandato di arresto europeo.

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Le perquisizioni in Italia

Inoltre sono state effettuate perquisizioni in tutta Italia, a Milano anche con l'impiego di unità cinofile antidroga della Gdf e del Corpo della Polizia Locale ed è stata sequestrata quasi mezza tonnellata di stupefacenti, oltre a mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi. Tra i presunti narcos al centro dell'operazione delle Fiamme Gialle ci sono Cesare Guido, Andrea Buffa, Daniele Giannetto, Vito Colonna, Cristian Ruiz Tudela, Giovanni Tilleni - il dipendente di un'agenzia di pompe funebri che nascondeva le partite sul carro usato per il trasporto delle bare - Giovanni Neviera, con precedenti per associazione mafiosa in quanto ritenuto affiliato al clan Abbaticchio di Bari, e anche Rosario D'Onofrio ex militare dell'esercito.

Quest'ultimo, già arrestato in flagranza di reato nel maggio 2020, durante il periodo del lockdown avrebbe indossato la divisa per circolare senza problemi e consegnare la sostanza stupefacente o il denaro provento dello spaccio a cittadini cinesi affinché li trasferissero illegalmente in Spagna.

Nell'ordinanza del giudice Baraldo, spunta infine una conversazione intercettata il 6 giugno di due anni fa a bordo di un'auto tra uno degli indagati e un personaggio minore, in cui il primo raccontava al secondo «di aver avuto come cliente» tale «Tano», legato «al rapper Sfera Ebbasta», e sosteneva pure che Tano «gli era debitore della somma di 2mila euro per una precedente fornitura». In più, raccontava ancora che lui riforniva anche una persona dell'entourage dell'artista (ossia Izi). Entrambi i noti artisti non sono indagati.


Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Novembre 2022, 17:27
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