Draghi, nucleare per rendere l'Italia indipendente: «Primi reattori nel 2028». E accelera sulla riforma del catasto

Sono arrivati in Italia quasi 24mila donne e bambini profughi

Draghi, nucleare per rendere l'Italia indipendente: «Primi reattori nel 2028». E accelera sulla riforma del catasto

di Stefania Piras

Indipendenza energetica, un tema che è diventato centrale in questi giorni in cui sono scattate le sanzioni alla Russia (e al suo gas). Per essere indipendenti serve prima di tutto una diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il premier Mario Draghi sta affrontando il tema energia e della produzione energetica al Question Time alla Camera. «Per quanto riguarda il nucleare, l'impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l'unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile. La strategia europea per l'energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l'entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-28». Così il premier Mario Draghi.

Sulla crisi energetica e la transizione ecologica, «essenzialmente la risposta è dare ora efficace e rapida diversificazione. Sembra semplicistico, ma è l'essenza di quel che dobbiamo fare», ha detto e ha sottolineato l'importanza del rafforzamento «delle misure di risparmio energetico». «Fin dall'inizio questo governo - ha ricordato - ha puntato sulle energie rinnovabili. L'ambiente e la transizione è l'essenza stessa di questo governo che si può dire sia nato su questo programma. Continuiamo su questa strada», ha aggiunto. «La transizione per le rinnovabili - ha ancora sottolineato - richiede investimenti nella ricerca che sta producendo innovazione con un ritmo inimmaginabile fino a poco tempo fa. Bisogna osservare cosa accade nel mondo ed essere partecipi a questi processi ricerca. Lo dobbiamo fare e questa è una questione che affronteremo tra non molto». «Sono stati messi in campo significativi incentivi per la sostituzione di impianti alimentati da impianti fossili a impianti rinnovabili, comprese le pompe di calore», ha concluso spiegando che «oggi il green deal europeo è diversificazione, rapidità e innovazione nel campo dell'energia rinnovabile. Dobbiamo diventare sovrani anche in campo energetico, ne va della nostra sicurezza e della nostra libertà».

 

Bollette e materie prime - Il presidente ha spiegato che il governo è impegnato a intervenire con forza per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie. «Ovviamente seguiamo con grande attenzione le conseguenze di questa crisi sull'economia e sulla situazione finanziaria dei cittadini italiani, l'incremento del prezzo dell'energia e l'incremento e disponilità delle materie prime. Il governo non può fermare questi eventi ma possiamo muoverci con rapidità e decisione come abbiamo fatto e come continueremo a fare per difendere il potere di acquisto delle famigile e la competitività e la soppravvivenza delle imprese», ha detto Draghi.

«Vanno rapidamente riviste» le regole su «patto di stabilità, aiuti di Stato, regolamenti comunitari per il settore agricolo e altri ambiti». «Lo stiamo facendo a Roma, con gli enti territoriali e in sede europea dove discutiamo - e c'è sicuramente un atteggiamento disponibile per questa emergenza come è stato per il covid. Faremo di tutto per rispondere a queste esigenze. Ma è una crisi ed una emergenza europea e necessita una risposta europea». E anche se oggi si può «andare in ordine sparso per andare svelti - ha concluso il premier - poi tutti dobbiamo rispondere insieme».

Profughi - Ma il Presidente del consiglio parla anche della crisi dei profughi, delle persone che stanno scappando dall'Ucraina. E dice che è una crisi umanitaria senza precedenti. «All'8 marzo sono arrivati 21095 cittadini ucraini, oggi sono 23872 principalmente dalla frontiera italo-slovena, oltre il 90 per cento sono donne e bambini: ieri 10500 donne, oggi 12 mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2200, i bambini 8500 ieri e oggi 9700.

Il flusso è certamente destinato ad aumentare». Così il premier Mario Draghi alla Camera. 

«La forza di un Paese e di una democrazia si misura con la capacità di difendere i valori della dignità umana, della pacifica convivenza ed dell'amicizia fra i popoli. Il mio pensiero va anche ai cittadini russi che condannano le violenze ai danni del popolo ucraino», ha detto rispondendo ad un'interrogazione sulle iniziative sulla solidarietà e la gestione dell'accoglienza per l'Ucraina. L'applicazione delle sanzioni ai russi è stata possibile grazie alla Guardia di Finanza, ha detto il premier ringraziando i militari delle Fiamme Gialle: «L'Ue ha reagito in modo unito, compatto e rapido all' invasione dell'Ucraina, le sanzioni servono ad applicare la massima pressione sul governo di Mosca perché cessi le ostilità, la fermezza è essenziale per la sicurezza e l' impegno sul fronte delle sanzioni è stato attuato con coraggio e integrità e ringrazio il Parlamento, il ministero degli Esteri, degli Interni ma anche la Guardia di Finanza». Il Parlamento è rimasto unito in questo momento di grave crisi e Draghi lo ha sottolineato rivolgendo un grazie, anche all'opposizione: «Voglio ringraziare tutte le forze politiche e in particolare l'opposizione per la grande prova di unità e spirito costruttivo in questa cirsi, sono certo che l'Italia farà la sua parte fino in fondo, come sempre nel dramma, nell'emergenza, nel terrore ci scopriamo migliori di come pensiamo di essere». 

Catasto - È escluso che la nuova mappatura del catasto porti a un aumento della tassazione, ha assicurato il premier. «L'introduzione dell'Ici, dell'Imu, l'abolizione dell'Ici, l'introduzione della Tasi, sono state fatte sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, valori di 33 anni fa: questa procedura di applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso deve finire, vogliamo trasparenza». Così il premier Mario Draghi ha spiegato la riforma del catasto che vuole portare avanti il governo. «Voglio per prima cosa ribadire come l'intervento della legge delega sul catasto non porta ad alcun incremento delle imposizioni fiscali sugli immobili regolarmente accatastati, nessuno pagherà più tasse e devo dire che un pò di credibilità sul fatto di non far pagare più tasse questo governo si è dimostrato credibile.... La riforma serve per eliminare gli abusi e le irregolarità, la mappa catasto è del '39, ci sono state tante cose in mezzo anche una seconda guerra mondiale....», ha detto il premier. 

PNRR - «L'analisi sull'effettivo impatto delle criticità connesse al conflitto in corso sulla realizzazione degli interventi del Pnrr ci consente di valutare i rischi e di prendere nuovi provvedimenti», ha detto Draghi aggiungendo che al momento è «prematuro» chiedere una revisione del piano. «Voglio ribadire - ha aggiunto - che il Governo pone tutta la sua attenzione alla realizzazione del Pnrr e all'impatto dei costi dell'energia e delle materie prime sulla nostra economia». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Marzo 2022, 17:40
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