Nel giro di due settimane è stata aggredita due volte mentre svolgeva il suo lavoro. Questa la disavventura di una dottoressa del 118 di Napoli che, dopo aver visto puntarsi contro una pistola alla testa, ha rischiato il linciaggio da parte dei parenti di una donna che si era impiccata.
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Aggressioni e minacce
Fine dell'anno davvero tragico per la dottoressa a bordo dell'ambulanza. Appena 15 giorni fa era stata aggredita da un uomo che, dopo aver accolto in casa i sanitari del 118 per prestare soccorso alla moglie, ha puntato l'arma alla testa della donna minacciandola: «Se muore, ti sparo». E a distanza di pochi giorni, suo malgrado, è stata protagonista di un altro episodio di violenza ai suoi danni. Sempre a Napoli, ha rischiato il linciaggio assieme a un infermiere del mezzo, da parte della folla inferocita. La dottoressa era a bordo dell’ambulanza della postazione San Gennaro, come denunciato dall’associazione «Nessuno Tocchi Ippocrate», chiamata ad intervenire per un codice rosso.
L'allarme
Un vero e proprio presentimento avuto dall'equipaggio dell'ambulanza ha evitato il peggio. I soccorritori a bordo dell'ambulanza, durante il tragitto, hanno chiesto alle forze dell'ordine di intervenire sul posto per garantire la sicurezza. E, infatti, una volta arrivati sul luogo dell'emergenza si sono trovati di fronte una folla inferocita che li ha accolti con le peggiori offese e minacce. Sul posto diverse auto della polizia, un agente invita l’equipaggio a non uscire dal mezzo di soccorso per la situazione piuttosto pericolosa.
Il cordone di sicurezza
Scortati dalla polizia, la dottoressa e un infermiere sono riusciti, poi, a entrare nell'abitazione, nonostante i vari tentativi di aggressione subiti. All'interno della casa una donna di 60 anni si è impiccata. «Senza la polizia - raccontano dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate - ci sarebbe stato sicuramente il linciaggio dell’equipaggio.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Gennaio 2023, 10:43
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