Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere: «Ha lucrato sui migranti»

Condanna durissima che supera anche quanto richiesto dall'accusa (7 anni e 11 mesi) per l'ex sindaco candidato alle regionali del 3 e 4 ottobre

Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere: «Ha lucrato sui migranti»

L'ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, é stato condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione nel processo «Xenia», svoltosi a Locri, in Tribunale, sui presunti illeciti nella gestione dei migranti. La sentenza condanna Lucano a quasi il doppio degli anni di reclusione che erano stati chiesti dalla pubblica accusa.

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Una codanna durissima: tredici anni e due mesi di carcere, molto più di quanto chiesto dalla procura di Locri. Questa è la pena decisa dal tribunale, presieduto dal giudice Fulvio Accurso per Domenico Lucano, l'ex sindaco di Riace divenuto simbolo di un modello di integrazione e accoglienza possibile, travolto nel 2018 dall'inchiesta che ha ipotizzato l'esistenza di un sistema criminale dietro quello che nel mondo era conosciuto come «paese dell'accoglienza». 

Un’impostazione evidentemente condivisa dal tribunale e anzi ritenuta anche molto più grave di quanto ipotizzato dalla procura. Per Lucano il procuratore capo Luigi D'Alessio e il pm Michele Permunian avevano chiesto una condanna a 7 anni e 11 mesi.

Per i magistrati il modello Riace ha lucrato sui migranti piuttosto che aiutarli. Un guadagno tutto politico, si è specificato quando anni di verifiche e indagini non sono riusciti a far saltare fuori un euro intascato indebitamente.

«Mi sento sereno perché sono sicuro che prevarrà la verità» aveva detto Lucano nel giugno 2019, di fronte al tribunale di Locri, prima di varcare la soglia da imputato. E sereno si è dichiarato anche adesso, due anni e molte udienze dopo. Adesso, però la decisione definitiva passa in mano ai giudici, che finiranno loro malgrado per intervenire su un'altra partita che l'ex sindaco di Riace sta giocando. Da capolista di «Un'altra Calabria è possibile» è candidato alle regionali del 3 e 4 ottobre prossimi a sostegno dell'ex pm ed ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Ma in caso di condanna, la legge Severino renderebbe superfluo anche il responso delle urne.  

LA REAZIONE DEI LEGALI 

«Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali». È il commento degli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, difensori di Mimmo Lucano, dopo la condanna a 13 anni e due mesi decisa oggi dal Tribunale di Locri che annunciano il ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni.

«Oltre tredici anni di carcere - aggiungono i legali - per un uomo come Mimmo Lucano che vive in povertà e che non ha avuto alcun vantaggio patrimoniale e non patrimoniale dalla sua azione di sindaco di Riace e, come è emerso nel corso del processo si è sempre impegnato per la sua comunità e per l'accoglienza e l'integrazione di bambini, donne e uomini che sono arrivati nel nostro Paese per scappare dalle guerra, dalle torture e dalla fame». Secondo gli avvocati Pisapia e Dacqua , «è difficile comprendere come il Tribunale di Locri non abbia preso nella giusta considerazione quanto emerso nel corso del dibattimento, durato oltre due anni, che aveva evidenziato una realtà dei fatti ben diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa». «Per ora purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l'entità della pena inflitta a Mimmo Lucano sono totalmente incomprensibili e ingiustificate - concludono - e aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti»


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 23:31
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