Divorzio, cambia la legge: stop al "tenore di vita" e assegni di mantenimento a tempo
La data attesa sul calendario è quella del 13 maggio, giorno dell'approdo in aula. Per il via libera l'attesa riguarda i pareri delle altre commissioni competenti. L'obiettivo è quello di eliminare le incertezze e mettere in ordine le sentenze degli anni passati. Il concetto di “tenore di vita” verrà eliminato e per stabilire l'entità dell'assegno, qualora fosse accordato, saranno individuati una serie di criteri basati sulla durata del matrimonio, l'età del richiedente il mantenimento e il suo stato di salute a cui si aggiunge, come spiega il Messaggero, il contributo dato da entrambi «alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune», «la ridotta capacità reddituale dovuta a ragioni oggettive», la cura dei figli under 18, disabili o economicamente non indipendenti.
La condizione patrimoniale sarà poi decisiva per l'ammontare dell'assegno di mantenimento, lasciando da parte il valore del reddito. Un'altra novità è rappresentata dalla previsione di un assegno di mantenimento a tempo per un periodo stabilito dal giudice nel caso in cui la difficile situazione economica del coniuge richiedente sia dovuta a «ragioni contingenti o superabili». Oppure può ritenersi interrotta quando l’ex marito o l’ex moglie decidano di risposarsi o abbiano una “stabile convivenza”.
«L’obiettivo di questa legge - spiega Morani al Messaggero - è quello di non ritrovarsi in situazioni in cui un coniuge finisce sul lastrico mentre l’altro se ne approfitta. È un modo per venire incontro a diverse problematiche emerse negli ultimi anni senza però mettere in conflitto le parti, cercando un punto di mediazione. Il fatto che sia stata così ben voluta dalla maggioranza dimostra che è un provvedimento equilibrato».
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Maggio 2019, 15:54
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