Discoteche chiuse, ultimo party al Praja di Gallipoli con insulti dal palco: «C**** chiudi c*****». La denuncia di Selvaggia Lucarelli

Discoteche chiuse, ultimo party al Praja di Gallipoli con insulti dal palco: «C**** chiudi c*****». La denuncia di Selvaggia Lucarelli
Giovani accalcati in pista e urla dalla consolle. Così il Praja di Gallipoli ha salutato i clienti in occasione dell'ultimo party prima della chiusura imposta dal governo a tutte le discoteche. Selvaggia Lucarelli ha pubblicato sui suoi account social la cronaca della serata denunciando gli insulti pronunciati dal palco e l'atteggiamento del titolare. Gabriele Parpiglia ha condiviso su Instagram i video che documentano l'evento.

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La discoteca era già finita sotto accusa per la violazione delle norme di sicurezza contro la diffusione del coronavirus e ieri, nell'ultimo giorno utile, è stata teatro di festeggiamenti e balli oltre la mezzanotte. «Articolo 39 della Costutizione: che c**o chiudi c**ne!!», è la frase choc dal palco in riferimento all'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Un insulto urlato più volte ai microfoni dal vocalist del club davanti a centinaia di giovani accalcati in pista.



Parolacce anche nei confronti di Selvaggia Lucarelli, che più volte aveva denunciato la situazione dentro quel locale. «Quelli che fanno passare la scritta che invita a mettere le mascherine sotto alla consolle, quelli che non pubblicano più immagini delle loro serate sui social, che hanno bloccato i commenti, sono quelli che ieri sera, fino a mezzanotte meno un minuto, hanno dato vita a questo show pietoso. Col dj che urlava a Conte “che cazzo chiudiiiiii” e l’amministratore Pierpaolo Paradiso che tra la folla che gli si buttava addosso tutta sudata (lui senza mascherina, gli altri idem) stappava una bottiglia. E tutti “Pierpaolo Pierpaolo!”. Ecco. Questo è il Praja. E molto onestamente, io credo che gli altri gestori di discoteche abbiano pagato parecchio la strafottenza dei loro colleghi salentini. Un po’ più di basso profilo forse avrebbe pagato», ha scritto la giornalista.



Lucarelli ha anche ribadito di essersi solo esposta in mezzo a tantissima gente che la pensava esattamente come lei ma era impaurita. La chiusura di locali così era prevedibile. «Pierpaolo Paradiso, amministratore delegato del Praja, ieri pomeriggio ha commentato con amarezza: “Siamo diventati il capro espiatorio dei contagi in Italia anche se non è stato riportato nessun contagio in nessuna discoteca. I nostri dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Inoltre non vedo gli stessi provvedimenti di chiusura totale per bar, ristoranti e spiagge. Vediamo solo buio davanti a noi, spero si ricordino di aver messo un settore sul lastrico. Ora, a parte che di settori che non hanno neppure mai visto uno spiraglio da mesi ce ne sono decine (agenzie di viaggi, educatori, organizzatori di eventi etc), a parte che non si capisce cosa c’entrino i ristoranti che vorrebbe accomunare alle discoteche, a parte che nessuno ha mai protestato sguaiatamente, a parte che sul mondo della notte e quanto ha evaso negli anni il settore che ora chiede l’assistenza dello stato ci sarebbe da spendere un fiume di inchiostro, direi che ancora una volta non sono le parole dei proprietari, ma sono le immagini a parlare per il Praja», ha concluso Lucarelli.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Agosto 2020, 20:47
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