Disabile violentata in lockdown resta incinta di un operatore sanitario: «Mi ha provocato, è successo solo una volta»

Disabile violentata in lockdown resta incinta di un operatore sanitario: «Mi ha provocato, è successo solo una volta»

di Alessia Strinati

«Mi ha provocato». Così si è giustificato l'uomo che avrebbe violentato una disabile malata di covid all'interno di una struttura sanitaria di Enna mettendola incinta. La 26enne, che avave contratto il coronavirus all’Oasi di Troina era in isolamento, durante il lockdown, insieme al personale sanitario, e l'operatore avrebbe approfittato di questa condizione.

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Il 39enne fermato dalla Squadra Mobile di Enna  con l'accusa di violenza sessuale aggravata, vista la condizione di fragilità della paziente, ha affermato di essere stato provocato dalla 26enne stessa.

A denunciare i fatti sono stati i familiari della giovane donna che soffre di patologie connesse a una malattia genetica che hanno reso indispensabile il ricovero in una struttura specializzata di assistenza.

L'operatore ha inizialmente negato le accuse, poi si è contraddetto e alla fine ha ammesso l'atto sessuale, specificando però che era accaduto una sola volta. La paziente ora aspetta un bambino ed è al sesto mese di gravidanza. Il presidente dell'Oasi, don Silvio Rotondo si è detto sconvolto per l'accaduto, specificando come per 65 anni la struttura ha sempre avauto la fortuna di avere personale educato da un punto di vista professionale ed etico.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Ottobre 2020, 14:37
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