«Io, disabile, studio solo su libri digitali ma quelli universitari sono pochi». Carlo, 31 anni, lancia una raccolta firme

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di Simone Pierini
Carlo Guglielmo Vitale, romano, 31 anni. È laureato in scienze politiche ed è giornalista pubblicista. Ha la distrofia muscolare di Duchenne. Appassionato d’arte e di cinema, lavora per un ente pubblico. Ha ricominciato gli studi in giurisprudenza all'università Telematica UniNettuno. Ha bisogno del pc perché le sue difficoltà motorie non gli permettono di sfogliare libri. Quando vuole leggere un romanzo lo fa attraverso gli ebook, libri digitali che scorre attraverso il suo joystic. Ma di libri universitari di questo tipo in commercio ce ne sono pochi, la sua strada verso la laurea è in salita. Così Carlo Guglielmo ha lanciato (con successo) una raccolta firme su Change.org diretta alle case editrici e al consiglio dei Ministri per sollecitare una soluzione al problema: ben 130mila firme digitali già apposte, l’obiettivo è 150mila.

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«Non voglio fermarmi, grazie a Change.org per aderire basta andare sulla mia pagina e inserire nome, cognome e mail - dice -. Cosa chiedo? Alle case editrici di vendere libri universitari in formato ebook in modo che per ogni libro ci sia una copia elettronica. Anche se volessi solo studiare per curiosità o per un concorso pubblico non c’è soluzione». È in approvazione la Legge Europea 2018 che, all’articolo 9, esclude il diritto di autore nella riproduzione di opere di diverso tipo, proprio per agevolare l’accesso a persone con disabilità.

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Nell’attesa, in giro ci sono pochissimi testi universitari in formato digitale, a differenza dei romanzi. «Sono costretto a chiedere alle case editrici il formato pdf, la maggior parte di loro nemmeno mi risponde - denuncia ancora Carlo Guglielmo Vitale -. Altri mi chiedono di fornire documentazioni che dimostrino la mia “necessità”, prassi che mi fa passare la voglia...».

Un po’ come per i farmaci contro le malattie rare, la risposta è sempre la stessa: non c’è troppa richiesta. Spesso e mal volentieri, Vitale è costretto a studiare su compendi oppure a scaricare riassunti da internet. «Verifico che siano corretti, aggiornati e legati all’esame giusto. Una fatica, un percorso che ricomincia puntuale per ogni esame. Roba da impazzire, anzi da fare mollare tutto».

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Febbraio 2019, 10:12
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