Il lockdown ingrassa gli italiani: boom dei "generi di conforto", la reclusione porta due chili in più

Il lockdown ingrassa gli italiani: boom dei "generi di conforto", la reclusione porta due chili in più

di Ida Di Grazia

Italiani alle prese con la Fase 2: due come i mesi di reclusione, ma anche come la media dei chili presi durante il lockdown. Secondo una stima di Coldiretti sui dati dei consumi nazionali di Ismea, tra il 16 marzo e il 12 aprile, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, c’è stato un boom della spesa, che segna un +18%, e del cosiddetto comfort food. Dolci, pizza, fritti e chi più ne ha più ne metta, sono stati i compagni fedeli di una lunga e noiosa “reclusione” tra le mura di casa che però, oltre a formare una nuova generazione di chef dell’ultim’ora, ci fa fare i conti con la dura realtà: siamo tutti ingrassati, chi più chi meno, di almeno un paio di chili.

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Con la Fase 2 e la possibilità di poter fare attività sportiva all’aperto, la perdita di peso diventa, almeno per il 47% degli italiani, il prossimo obiettivo, con la bilancia che passa dall’essere il nemico giurato a fedele consigliera. Il regime alimentare di recupero e «sgonfiamento» dopo l’ozio da lockdown riguarda un Paese come l’Italia dove più di un terzo della popolazione italiana adulta - evidenzia la Coldiretti – è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%). Secondo l’Istituto superiore di sanità il rischio obesità non risparmia neanche bambini e adolescenti. In Italia si stimano circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni secondo l’Istat.

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E allora, complice anche l’arrivo della bella stagione, via libera ai cibi ricchi di fibre, alla frutta e alla verdura di stagione e addio ai cibi precotti, ai grassi e ai carboidrati che ci hanno coccolato in questi mesi e che hanno fatto diventare le nostre case dei veri bunker post apocalittici.

Questo perché gli italiani, appena esplosa l’epidemia di Covid-19 nel Paese, sono corsi al supermercato per fare scorte da assedio: tra il 24 febbraio e il 15 marzo – secondo una ricerca di Coop Italia - le vendite totali hanno registrato un +14,6%. Col passare del tempo però, quando è divenuto chiaro che la quarantena si sarebbe prolungata e che soprattutto gli approvvigionamenti sarebbero rimasti costanti, la spesa si è fatta moderata e la crescita delle vendite si è attestata nel totale delle 8 settimane (24 febbraio - 19 aprile) al +5,6%.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Marzo 2021, 07:12
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