Desirée Mariottini, preso il quarto uomo del branco: è un immigrato del Ghana, era in fuga

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Aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari scaduto a gennaio del 2014 il quarto uomo coinvolto nella morte di Desiree Mariottini e fermato oggi a Foggia. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, si tratta di Yusif Salia, un ghanese di 32 anni al quale era stato rilasciato un titolo di soggiorno dalla questura di Napoli il 15 dicembre del 2012 e scaduto, appunto, a gennaio 2014. Il 27 marzo scorso, sottolineano ancora la fonti, Salia era stato accompagnato dalla polizia all'ufficio immigrazione di Roma per essere identificato. E in quell'occasione era stato invitato ad andare alla questura di Napoli per regolarizzare la sua posizione.
 
 

Il cittadino del Ghana sospettato di essere il quarto uomo implicato nella morte di Desiree Mariottini e bloccato a Foggia era in possesso di circa dieci chilogrammi di marijuana. Secondo fonti investigative, lo stupefacente era nella baracca dove è stato trovato l'uomo nella baraccopoli che circonda il Cara - Centro richiedenti Asilo politico di Borgo Mezzanone.
«Catturato a Foggia il quarto verme che avrebbe stuprato e portato alla morte Desiree. Si tratta (guarda caso) di un immigrato clandestino. Per lui, come per gli altri tre, carcere duro e a casa!. Ringrazio la procura e le forze dell'ordine per la rapidità e l'efficacia». Così su twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta l'arresto del quarto uomo coinvolto nella morte della sedicenne di Cisterna di Latina.

 


Intanto interviene il sindaco di Roma, Raggi. «Non servono ronde, ma cose come il controllo di vicinato che stiamo già sperimentando. Un'attività corale che vede come perno i cittadini che forniscono indicazioni a supporto delle forze dell'ordine. Mi oppongo a qualunque tipo di visione che proponga l'uso della forza privata indiscriminata per risolvere questioni ordine pubblico e sociale». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, in occasione del IV Forum delle Autorità Metropolitane riferendosi all'annunciata manifestazione di Forza Nuova domani a San Lorenzo.

Era continuata tutta la notte la caccia al quarto complice del branco ritenuto responsabile della morte di Desiree Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta la scorsa settimana in un edificio abbandonato del quartiere San Lorenzo a Roma. Proseguono le indagini della Squadra Mobile e del commissariato San Lorenzo per rintracciare l'uomo. Erano fino a poco fa tre i fermati. Si tratta di immigrati irregolari accusati di omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Ascoltate in Questura ieri, fino a tarda sera, alcune persone informate dei fatti.

Reati pluriaggravati: il branco ha drogato Desirée, di soli 16 anni, con un mix di sostanze letali, la ha stuprata per ore e poi la ha lasciata morire.
Senza nessuna pietà, al culmine di un gioco feroce e letale. Lo hanno fatto «per divertirsi», sottolineano il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza nel decreto con cui hanno disposto il fermo anche di altre tre persone, due senegalesi e un nigeriano. Mentre Youssef trascorrerà il primo giorno in carcere, domani mattina gli altri tre fermati verranno interrogati dal gip, che deciderà se convalidare il fermo e confermare la custodia cautelare.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Ottobre 2018, 22:31
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