Delitto Macchi, Binda risarcito con 303 mila euro per «ingiusta detenzione»

Il 53enne è stato assolto nel 2021, dopo aver scontato tre anni e mezzo di carcere

Delitto Macchi, Binda risarcito con 303 mila euro per «ingiusta detenzione»

di Redazione web

Stefano Binda sarà risarcito con oltre 303 mila euro per «ingiusta detenzione». Il 53enne è stato assolto nel gennaio 2021 in via definitiva dall'accusa di avere ucciso la studentessa Lidia Macchi. E dopo aver trascorso in carcere 3 anni e mezzo, tra il 2016 e il 2019, aveva chiesto un indennizzo di oltre 350 mila euro. Mercoledì La quinta Corte d'Appello di Milano ha accolto l'istanza di riparazione per ingiusta detenzione.

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Il caso

Stefano Binda ha scontato 1.286 giorni di carcere per un omicidio che, secondo sentenza della Cassazione, non ha commesso.

Il corpo di Lidia Macchi era stato trovato in un bosco di Cittiglio (Varese) nel gennaio del 1987. Nel 2016, 29 anni dopo, il 53enne era stato dichiarato colpevole. Nel 2018 è stato condannato a ergastolo, salvo poi ricevere la completa assoluzione in assise d’Appello a Milano nel luglio del 2019 e poi definitivamente in Cassazione.

Quello di Lidia Macchi resta uno dei cold case italiani più celebri. Stefano Binda, laureato in filosofia e che ora vive a Brebbia sempre nella casa di famiglia, svolge attività culturali nelle associazioni del territorio, e durante il periodo della carcerazione si distinse per aver aiutato diversi detenuti nella complicazione di documenti e istanze.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2022, 14:33
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