Il pezzotto, il decoder pirata con cui vedere tutte le tv del mondo: «Costa solo 12 euro»
«Io credo - ha detto, auspicando che il provvedimento venga 'corretto' - che ci sia stata una sottovalutazione del tema. La norma dell'esecutivo prevede genericamente un'indicazione senza precedenti: il commissario opera in deroga a tutte le disposizioni di norme extra penali». «Qual è il rischio del decreto? Non è un rischio da azzeccagarbugli o cacadubbi», ha proseguito.
Manovra da 36,7 miliardi: dal reddito di cittadinanza a Flat Tax e Iva, le misure e l'impatto sul PIL
«I lavori si devono fare ma creando un reticolo di norme vere. La scelta del governo con l'intento di semplificare è stata quella di derogare tutto e di consentire al commissario di fare quel che vuole. Ma non può essere così anche perché il nostro sistema rientra nell'ordinamento europeo e di conseguenza le norme del diritto europeo si applicano. Ma vi immaginate il commissario che applica il diritto europeo senza la mediazione del diritto italiano?».
Cantone ha quindi auspicato che «correggano il decreto»: «forse nella fretta di voler fare un decreto l'esecutivo ha stabilito una clausola onnicomprensiva non prendendo in considerazione l'aspetto del codice antimafia. Del resto credo che la funzione delle audizioni - ha aggiunto il presidente Anac, facendo riferimento a quanto da lui detto ieri alla Camera - sia proprio questo, di aiutare a correggere, e mi auguro che sia fatto».
Parlando più in generale delle deroghe e del sistema degli appalti, Cantone ha affermato: «Quando si dice, 'si deroga tutto', si dimentica che il commissario deve fare un'attività come, ad esempio, espropriare le aree.
E in base a quali regole? Ecco, non è questo il sistema ideale per far ripartire gli appalti. L'assenza di regole non è un meccanismo utile. Contano solo poche regole ma certe e chiare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Ottobre 2018, 16:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA