Settore giochi, col Decreto dignità a rischio 150.000 posti di lavoro
di Emilio Orlando
Voleva denunciare un giro di droga che stava mietendo vittime
Oggi pomeriggio alle 14 davanti a Montecitorio gli esercenti aderenti al sindacato di categoria “S.a.p.a.r.” sigla sindacale acronino di servizi e apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative, daranno vita ad una manifestazione di protesta.
«Dalle ultime dichiarazioni del Ministro Luigi di Maio ci siamo resi conto che non a tutti è chiaro chi rappresenta l’esercito “Sapar”: 5000 piccole e medie imprese del settore con oltre 150.000 dipendenti. – dichiara il presidente “Sapar” Domenico Distante. - Siamo una fetta significativa di piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi di intrattenimento, di baristi, di tabaccai, di sale giochi e di agenzie di scommesse che seguendo iter formativi importanti hanno messo impegno e risorse nel settore. Portiamo alla casse erariali un indotto di oltre 5 miliardi di euro. Siamo la parte buona e pulita di un settore troppo spesso mortificato e bistrattato.Il governo si vanta di aver aumentato le tasse ai concessionari, in realtà gli unici colpiti siamo noi piccoli gestori, peraltro già penalizzati da una fiscalità pesantissima e da norme che sono applicate in modo disomogeneo a livello territoriale. Tutte le misure adottate da questo governo hanno inferto un duro colpo al nostro settore, lasciando inspiegabilmente fuori i “gratta e vinci”».
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Da mesi il “Sapar” chiede, inascoltata, un incontro con il Ministro di Maio per chiarire la propria posizione e per vedere riconosciuto il ruolo giuridico del gestore, il suo diritto al passaggio dei propri apparecchi da un concessionario all’altro e una tassazione sul margine.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 07:32
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