La mamma di Davide, morto a 30 anni: «I polmoni di mio figlio hanno salvato il 18enne quasi ucciso dal Covid»

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Il ragazzo di 18 anni a cui sono stati trapiantati entrambi i polmoni, quasi distrutti dal Covid, è stato salvato grazie al gesto di generosità della famiglia di un trentenne morto in un tragico incidente. Quel giovane si chiamava Davide Trudu e lo scorso 17 maggio è morto per un incidente in trattore in Sardegna, a Samassi: quando era in coma irreversibile, la mamma e i tre fratelli hanno optato per la donazione degli organi, salvando la vita a più di una persona.

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I polmoni sono infatti andati al 18enne milanese che è finito in rianimazione con i polmoni ‘bruciati’ dal coronavirus (ne abbiamo parlato su Leggo qui). Il cuore ha invece salvato la vita ad una donna sarda di 39 anni, il fegato ad un uomo in Emilia Romagna, i reni a due persone di Nuoro e Carbonia. La mamma di Davide, intervistata dal Corriere della Sera, ha detto di essere costantemente in contatto con la famiglia del 18enne, che nel frattempo sta meglio e respira autonomamente.



Davide è morto il 17 maggio, i polmoni a Francesco sono stati trapiantati il giorno dopo. «Mio figlio sarebbe felice di sapere che grazie a lui altre persone sono vive - ha detto al Corriere Ignazia Sanna, mamma del trentenne - Era generoso. Io vorrei abbracciarli tutti, perché so che mio figlio vive in ognuno di loro». Quanto al 18enne, i familiari «ci aggiornano continuamente, sappiamo che sta meglio. C’è voglia reciproca di conoscerci e quando sarà possibile lo incontreremo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Giugno 2020, 12:01
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