Da Agnelli a Diodato, la musica protesta al Duomo: «Il governo ci ha spento»

Da Agnelli a Diodato, la musica protesta al Duomo: «Il governo ci ha spento»
Dress code: mascherina e abiti neri. Hanno scelto il colore del lutto gli artisti radunati sul sagrato del Duomo a Milano, a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, una delle categorie più colpite dall'emergenza coronavirus: dall'elettricista al tecnico del suono, i lavoratori a chiamata sono senza ingaggi dalla fine di febbraio.



In loro nome ieri si è dato appuntamento davanti al simbolo di Milano un folto gruppo di cantanti: tra gli altri Manuel Agnelli, Levante, il vincitore di Sanremo Diodato, Lodo Guenzi, Cosmo, Ghemon, Saturnino, Giovanni Truppi. Un flash mob di musicisti senza musica, per chiedere al governo di prendere in considerazione il pacchetto di emendamenti al Decreto Rilancio messi sul piatto dai lavoratori. Tra le richieste, un'indennità per tutti i lavoratori dello spettacolo sino a che non sarà possibile una reale ripartenza del settore.
«Il mondo della musica va riformato. Ci sono delle priorità e delle urgenze che vanno risolte - ha detto Agnelli, il leader degli Afterhours che tornerà a fare il giudice di X Factor. Per Diodato «è una beffa che agli Stati Generali non sia presente il mondo della musica». «Ho vinto Sanremo con Fai rumore - ha aggiunto - spero che questa iniziativa lo faccia».(G.Obe.)
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Giugno 2020, 08:15
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