
Tutta colpa della formazione ospite, in piena crisi finanziaria, che si è presentata in campo con appena 7 giocatori, tutti giovanissimi dal 2001 in su. Il Pro Piacenza, obbligata a scendere in campo dalla FIGC e dalla Lega Pro per non essere esclusa dal campionato a causa di quella che sarebbe stata la quarta rinuncia alla partita, si è presentata con il numero “legale” per giocare. Peccato, però, che a scendere in campo su 11 giocatori possibili, siano stati in 7. Il Pro Piacenza è arrivato a Cuneo per giocare la ventisettesima giornata del girone A di Serie C ed è scesa in campo con soli sette ragazzini e, in assenza dello staff tecnico, un capitano (diciannovenne), classe 2000, come allenatore.
Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina dice: «Sarà l'ultima farsa». Il club emiliano, in crisi finanziaria e senza giocatori per il mancato pagamento degli stipendi, non si era presentato nelle ultime tre partite e rischiava l'esclusione dal campionato al quarto forfeit: così si è presentato a Cuneo col numero minimo di giocatori utile a far cominciare la partita e senza allenatore in panchina. «Quanto accaduto a Cuneo con la squadra del Pro Piacenza è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti», la dura presa di posizione di Gravina, che annuncia un intervento della Figc: «In questa situazione surreale, la FIGC aveva il dovere di far rispettare tutte le regole ed ha esercitato questo ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei nostri campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l'ultima farsa».
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Febbraio 2019, 17:33
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