Leggi anche > Salvini, danneggiata l'auto della donna che indicava il citofono del tunisino
I proprietari della casa hanno denunciato l'episodio ai carabinieri e sta indagando anche la Digos di Cuneo. In quella casa Lidia, una delle grandi voci dell'orrore dei campi di concentramento nazisti, deportata a Ravensbruck nel 1944, ha vissuto sino alla sua morte, nel 1996, e la strada pochi anni fa è stata intitolata proprio alla sua memoria. Per la cronaca, la famiglia Rolfi non ha origini ebraiche.
Staffetta partigiana, dopo la deportazione, Lidia Beccaria Rolfi lavorò per l'Istituto Storico per la Resistenza di Cuneo e per l'Associazione nazionale ex deportati.
Nel '78 scrisse 'Le donne di Ravensbruck', prima opera in italiano sulla deportazione femminile nei campi di concentramento della Germania nazista. Nel '97 uscì (postumo) 'Il futuro spezzatò, un saggio sull'infanzia durante la dittatura, con l'introduzione di Primo Levi. Peraltro la famiglia Rolfi non è di origine ebraica.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Gennaio 2020, 18:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout