Cuccioli malati e maltrattati, spacciati come rarità di razza per spillare soldi a vip, calciatori e profani della cinofilia. Sono sempre di più i trafficanti di cani che dall’est Europa importano animali da compagnia che vengono venduti come esemplari di razza. In realtà hanno i pedigree falsi e le certificazioni veterinarie fatte da medici senza scrupoli che attestano falsamente la buona salute del cucciolotto. La truffa è semplice: i cliente acquista attraverso il web un cucciolo di razza, sborsando fino a quattromila euro, per poi ricevere un meticcio creato da incroci fuorilegge, destinato ad avere vita breve.
Proprio dopo centinaia di segnalazioni e di denunce di persone che avevano acquistato “Chihuahua”, “Bulldog francesi” ed esemplari di una razza molto ricercata, quella dello “Spitz nano di Pomerania” (chiamato anche volpino nano), tre procure italiane hanno aperto un’inchiesta internazionale sul traffico di cuccioli gestito dalle zoomafie che operano tra la Slovacchia, l’Ungheria e l’Italia. Le indagini portate avanti da carabinieri forestali sono partite da più di un anno dalla procura di Ravenna e a macchia d’olio sono arrivate anche alle procure di Roma e Milano.
«Si tratta di un giro d’affari di milioni ogni anno - spiega Veronica Cucco, consulente cinofila in alcune procure - gestito da criminali e a scapito degli allevatori seri che rispettano gli animali». Nelle denunce presentate agli investigatori, infatti, i truffati hanno dichiarato che all’arrivo dell’animale a casa si sono trovati davanti un cane che non assomigliava a quello indicato negli annunci e che avevano scelto e che a pochi giorni di distanza l’animale era morto.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Febbraio 2022, 08:27
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