Crisi e lockdown: rischio suicidi mondiale. «In Italia 16 morti ad aprile»
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Già dopo la crisi del 2008 e negli ultimi anni in Italia diversi imprenditori si erano tolti la vita per i debiti, le difficoltà economiche, l’impossibilità di pagare tasse o fornitori, o le cartelle esattoriali. Una tragedia sociale, che potrebbe ripetersi nei prossimi mesi data la situazione deficitaria dell’economia del nostro Paese, già in ginocchio e che potrebbe soffrire parecchio per questa emergenza sanitaria.
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USA Uno studio dei ricercatori dell’American Academy of Family Physicians, redatto dal Well Being Trust e ripreso dal quotidiano Il Sole 24 Ore, stima per il prossimo decennio ben 75mila morti negli Stati Uniti ‘per disperazione’: tra suicidi e abusi di droghe, sarebbe questo il numero di persone a rischio dopo il lockdown. Attualmente negli Usa i disoccupati sono 33 milioni e i morti ben 75mila.
Il problema principale, più che la crisi, sarebbe proprio l’isolamento sociale che avvicina le persone a depressione, alcolismo, abuso di stupefacenti e suicidio. Nel mese di marzo le telefonate ai numeri di assistenza psicologica nel Paese sono salite quasi del 900% rispetto allo stesso mese del 2019. E come spesso accade, a soffrirne di più è chi ha uno stipendio più basso, o chi ha perso il lavoro per la pandemia.
ITALIA Come detto, tra il 2008 e il 2012 l’Italia ha sofferto di una crisi economica durissima: secondo uno studio della Link Campus University di Roma, spiega Il Sole 24 Ore, i suicidi per motivi economici tra il 2012 e il 2018 sarebbero stati quasi mille. Numero che per il 2020 è di 42, di cui 25 durante il lockdown e 16 nel mese di aprile, ai quali bisogna aggiungere 36 tentati suicidi. Oltre alla ripresa economica, alla fine dell’emergenza bisognerà pensare anche a quella psicologica.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Maggio 2020, 13:50
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